Roma, guerra sulla competenza dei cinghiali, la Raggi li scarica a Zingaretti: la gestione spetta a lui

L’infinita querelle di accuse reciproche e scaricabarile tra la sindaca Raggi e il governatore Zingaretti si aggiorna alla guerra dei cinghiali. E raggiunge il culmine del grottesco… La prima cittadina di Roma ha presentato oggi un esposto in Procura contro la Regione Lazio in merito alla gestione degli ungulati nelle aree urbane «ricadenti nel territorio di Roma Capitale». In poche parole, la sindaca grillina riconosce una per volta per tutte che la capitale è invasa dai mammiferi selvatici che si aggirano indisturbati nel centro urbano della capitale tra piazze. Mercati. Aree giochi. E dà la colpa alla Regione.

Il gioco, insomma, è sempre quello del rimpallo di responsabilità e inoperosità rispetto al problema che, nel frattempo, imperversa da anni in centinaia e centinaia di foto e video che ormai invadono bacheche di singoli utenti o pagine social molto frequentate. Quando non c’è scappato l’incidente addirittura… Chi vive a Roma sa, del resto, quanto sia inopinatamente facile imbattersi in un esemplare adulto di cinghiale con cuccioli al seguito, che rovistano tra i rifiuti accatastati in quantità industriali per le strade di Roma. E data la dimensione del problema, anche chi non risiede nella capitale ormai conosce la questione.

E così, complice la campagna elettorale in corso, in vista dell’imminente appuntamento con le urne la Raggi dà seguito alla sua ultima “trovata”. E, stante il problema a tutt’oggi irrisolto, pensa bene di aggiornare la vexata quaestio in un esposto in cui si afferma che «la presenza massiccia e incontrollata dei cinghiali» nelle aree urbane sarebbe «conseguenza della mancata previsione e/o attuazione da parte della Regione Lazio di efficaci piani di gestione». Dato che, si legge nel provvedimento, secondo l’articolo 19 della legge 157 del ’92 sarebbero «le Regioni a dover provvedere al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia».

E non è tutto. Per il Campidoglio, infatti, la Regione Lazio «risulterebbe inoltre inadempiente al Protocollo d’Intesa sottoscritto con la Città Metropolitana di Roma Capitale e Roma Capitale», che prevede che sia la Regione @a dover predisporre piani di gestione nelle aree ricadenti nel territorio di Roma Capitale. E a dover individuare strutture regionali in grado di ricevere gli animali vivi. Catturati nell’ambito delle attività di controllo numerico». Così, tra caos trasporti, dramma rifiuti, incubo voragini, topi e quant’altro, almeno sui cinghiali la Raggi si autoassolve. Accusando Zingaretti. Le basterà a salvare la faccia (e la poltrona in Campidoglio)?

Pubblicato da edizioni24

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