Roma, caccia al serial killer delle prostitute. Accoltellate due cinesi e una trans brasiliana. Ascoltati i clienti

Tre omicidi in poche ore nel quartiere Prati a Roma, a poche centinaia di metri di distanza. Mentre erano ancora in corso ancora i rilievi della Polizia Scientifica in via Augusto Riboty 28, dove all’interno di un palazzo sono state trovate due donne cinesi morte, una volante della squadra mobile si è allontanata a sirene spiegate per raggiungere un appartamento in via Durazzo, a poca distanza, dove è stata trovata uccisa a coltellate una trans brasiliana. Non si esclude che l’autore dei tre omicidi, su cui indaga la Polizia di Stato, possa essere lo stesso e non si esclude che possa trattarsi di un serial killer.

Le due donne cinesi e il trans sudamericano sono stati uccisi tutti a coltellate: un elemento che, oltre alla vicinanza dei luoghi dove sono stati compiuti i tre omicidi, avvalora l’ipotesi che possa essersi trattato dello stesso autore. In queste ore gli investigatori della Polizia di Stato stanno analizzando le immagini delle videocamere di sorveglianza e analizzeranno anche i tabulati telefonici delle vittime, legate al mondo della prostituzione. Il corpo di una delle due cinesi uccise è stato trovato nudo sul pianerottolo e questo fa pensare che la vittima stesse tentando di fuggire dall’aggressore.

Intanto i poliziotti intervenuti sul posto stanno ascoltando il portiere e i condomini del palazzo per provare a ricostruire l’accaduto. Inoltre si cercano telecamere in zona che possano dare una mano alle indagini.

“Sono uscita di casa alle 10.40 scendendo le scale – dice a Repubblica una ragazza che abita nello stabile dove sono state uccise le due donne cinesi – proprio qualche giorno fa c’è stata una riunione di condominio in cui si sono lamentati degli inquilini del primo piano, due ragazze cinesi che forse si prostituivano. Abitare qui con persone, uomini, che entrano ed escono a qualsiasi ora non è bello”, continua il racconto.

“Tutti sapevano che qui c’era una casa di appuntamenti. Vedevo la gente arrivare alle 2, alle 3 di notte. Chiamavano e gli aprivano il portone”. Lo dice una signora che abita nel palazzo dove è stata trovata uccisa la trans. “Qui è pieno di telecamere, sicuramente lo troveranno”, ha aggiunto. Anche un altro ragazzo che abita nello stesso edificio ha parlato di viavai di persone dall’appartamento: “Tutti sapevamo che c’era una casa di appuntamenti”.

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