Roba fantozziana, Toninelli sgancia la balla atomica: “Io sono il ministro che ha fatto di più nella storia”. Fermatelo…

«Io credo di essere stato il ministro che ha fatto di più nella storia». Così parlò Danilo Toninelli. Farsesca intervista dell’ex ministro grillino al Mattino di Napoli. Dopo questa affermazione di autoesaltazione del maestro di gaffe si può concludere che la commedia è naufragata in farsa.

Ma non è tutto. L’ineffabile Toninelli rivela tutto il dna grillino quando contesta al giornalista il modo di fare domande. Uno sceneggiatore esperto non avrebbe saputo inventare un copione più assurdo e comico al tempo stesso. Perché l’ex ministro si stupisce che un’intervista preveda delle domande. E ogni giornalista sceglie liberamente il taglio da dare al colloquio. Invece Toninelli si dimostra insofferente: «Vabbè, sembra che vogliamo fare filosofia, mi sembra un dibattito e non un’intervista».  Eppure la domanda non prevedeva la conoscenza di un manuale  di alta filosofia. Il cronista formulava una constatazione che è sotto gli occhi di tutti: L’esponente grillino si infastidisce quando critica la disinvoltura con cui Mastella cambia alleanze «da una parte all’altra». Perciò la domanda è lecita, il giornalista gli chiede se non sia la medesima piroetta del M5s. Passato dal gialloverde al giallorosso, dalla Lega al Pd.

Per Toninelli questo sarebbe un dibattito filosofico, le fenomologia della poltrona. E naturalmente non raccoglie il senso della domanda. Si infastidisce. E come tutti i grillini quando sono in difficoltà, cambia argomento. Così parla degli sprechi e delle battaglie del movimento in questa direzione. .Allora l’assist è perfetto e il giornalista del Mattino schiaccia e gli  chiede conto dello staff da 700mila euro di Di Maio: «Ma lei è sicuro? Non sono informato».

Capolavoro. Toninelli è sconcertato, cade dalle nuvole. E non è la prima volta che gli capita, basta aprire i social per capire il grado di presa in giro che circola sul suo conto. Dalla Palombelli Stasera Italia disse che in quella sede si davano interpretazione faziose. Non rendendosi conto che lui era lì ospite in carne ed ossa a smentire qualunque faziosità, visto che quasi ogni sera un grillino è invitato a dire la sua. L’odio grillino verso i giornalisti e l’informazione sta raggiungendo il parossismo.

Memorabile fu poi la  sua partecipazione a Tg2 Motori per promuovere le politiche grilline in favore dell’auto elettrica. Gli chiesero che auto avesse e lui: «Con mia moglie abbiamo appena comprato una Jeep Compass Diesel». Cioè un Suv, proprio sottoposto all’ecotassa voluta dal M5S sulle auto inquinanti. Anche questa acquistata a sua insaputa?…Massacrato sui social, naturalmente. Mise una toppa peggiore:  le vetture elettriche costano troppo e ci sono troppe poche colonnine di ricarica per poter fare viaggi lunghi.. Insomma, non si rese conto che quelli erano gli argomenti usati dagli avversari dell’auto elettrica. Anche stavolta  Toninelli ha diffuso una smentita. Ma non per rettificare la parte in cui si paragonava ai grandi statisti bensì, la parte in cui pareva ce l’avesse con Di Battista. Dunque tutto il resto lo sottoscrive… Fermatelo!.

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