“Report è inaffidabile, ha fatto un taglia e cuci…”. Don Maurizio Patriciello a valanga contro il conduttore Sigfrido Ranucci

Don Maurizio Patriciello, stimatissimo prete anti-camorra dei quartieri di Napoli e della provincia, ha un diavolo per capello. Sostiene che “Report” gioca al “taglia e cuci” quando realizza le sue inchieste, e non è il primo. Leggete cosa scrive sul suo profilo Fb il parroco di Caivano in provincia di Napoli, da sempre impegnato nella lotta alle mafie nelle cosiddette Terre dei Fuochi, l’area tra Napoli e Caserta che la camorra ha fatto diventare una discarica a cielo aperto. 

“Avete visto Report ieri sera? Mi era sembrato strano che don Franco Cirino, mio amico, non avesse detto una sola parola riguardo a un bene della Curia di Napoli trasformato in un albergo. Ho telefonato subito al don Franco. Era basito. Di cose lui ne aveva dette, e tante. Tutte completamente tagliate da Report. Don Franco, Economo della diocesi di Napoli, aveva spiegato agli italiani, credenti e non credenti, come stavano veramente le cose. Ma, evidentemente, a Report non interessava la verità. E ci ha propinato un servizio taglia- cuci per dire quello che fin dall’inizio avrebbe voluto dire. Mi dispiace tanto. Ho sempre apprezzato questa trasmissione. Ma oggi mi chiedo se tutti coloro che si rifiutano di essere intervistati non lo facciano per non essere strumentalizzati come è successo, ieri sera, a don Franco Cirino, al quale va tutta la nostra stima e il nostro affetto”, scrive amareggiato Maurizio Patriciello facendo riferimento alle parti che sarebbero state “tagliate” dal programma di Sigfrido Ranucci, in cui don Franco spiegava la questione della trasformazione di un bene della Curia in albergo.

Il “taglia e cuci”, evidentemente, potrebbe riguardare il tentativo di confezionare l’inchiesta a senso unico sui presunti affari della Curia, come ricordava la nota che annunciava il programma. “Napoli nel centro storico ha più chiese di Roma: ce ne sono 203 ma solo 79 sono adibite al culto, il resto è abbandonato, pericolante o in ristrutturazione perenne. Non tutte le chiese consacrate sono luoghi di culto perché nel 2010 l’allora arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, vista la difficoltà della Curia a gestirle, decise di affidare alcune chiese in comodato d’uso gratuito ad associazioni o enti. Cosa ci fanno adesso dentro quelle chiese? Il 19 settembre scorso, si è compiuto ancora una volta il miracolo del sangue liquefatto di San Gennaro, davanti a migliaia di fedeli entusiasti. Di miracoli compiuti, però, ne abbiamo scoperti altri. La diocesi di Napoli, infatti, ha un enorme patrimonio immobiliare, spesso risultato di lasciti e donazioni. Alcuni edifici della Curia sono diventati addirittura hotel di lusso. Chi li gestisce e come?”.

La speranza è che Report lunedì prossimo mostri l’intervista integrale di don Franco Cirino e magari anche una replica dello stesso Patriciello.

Pubblicato da edizioni24

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