Recovery Fund, la festa è durata Natale e Santo Stefano: volano stracci nella notte. Conte messo da parte sullo stato di emergenza

La festa è già finita. Ieri sera, in Consiglio dei ministri, si è consumato il primo duello su chi gestirà i soldi in arrivo (da qui a un anno) con il Recovery Fund europeo, ammesso che arrivino in tempo per questo governo.

E la dettagliata nota partorita nella notte da Palazzo Chigi sullo scostamento di bilancio da 25 mliardi, votato all’unanimità in Consiglio dei ministri, poco più che una formalità, conferma le indiscrezioni su un clima tutt’altro che rilassato nel governo.

Melina e veleni non solo tra il premier Conte e il ministro Di Maio, in competizione da ieri, a suon di interviste velenose sui giornali, ma anche con il ministro dell’Economia Gualtieri, che difende le prerogative del Pd, per non parlare dei renziani, completamente“dimenticati” anche nei ringraziamenti e nei festeggiamenti parlamentari.

La riunione  di Palazzo Chigi, ieri notte, non a caso era  stata preceduta da un lungo vertice dei capidelegazione e responsabili economici di maggioranza con il premier Conte. Tema, il Recovery fund e l’ipotesi di una nuova task force per gestire le risorse del Recovery fund.

Ipotesi che il premier lancia per rafforzare la propria lieadership rispetto all’assalto alla diligenza che perparano gli alleati di maggioranza, ma fortemente invisa a Italia Viva, Pd e M5S, in primis da parte di Luigi Di Maio.

Altra grana, nella notte, la proroga dello stato di emergenza per il Coronavirus, attualmente in scadenza al 31 luglio. Ieri era circolata la voce di un possibile slittamento al 31 ottobre. Ma il premier, che ha tutto l’interesse ad allungare i tempi dell’emergenza per blindare se stesso ed esercitare “pieni poteri”, si ritrova anche in questo caso a fronteggiare le picconate degli alleati. Deciderà il Parlamento. Intanto la festa è finita, inizia la resa dei Conte.

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