By Fabrizio De Feo
È uno dei grandi vincitori delle urne statunitensi. Dopo essersi esposto a favore di Donald Trump durante la campagna elettorale, avere finanziato la sua campagna elettorale e avere costruito con lui un rapporto molto forte – «è nata una stella», la presentazione fatta di lui dal neo presidente – Elon Musk avrà certamente un ruolo chiave nella nuova stagione politica statunitense.
Con lui Giorgia Meloni ha costruito una «special relationship» culminata nel discorso di presentazione della politica italiana tenuto da Musk lo scorso 24 settembre in occasione dell’assegnazione del «Global Citizen Award 2024» dell’Atlantic Council. E a lui la premier italiana rivolge un pensiero il giorno la vittoria di Trump, raccontando di averlo sentito al telefono poco prima.
«Nelle scorse ore ho sentito l’amico Elon Musk», scrive postando una foto sorridente con il magnate americano. «Sono convinta che il suo impegno e la sua visione potranno rappresentare un’importante risorsa per gli Stati Uniti e per l’Italia. In uno spirito di collaborazione volto ad affrontare le sfide future». Insomma se con i Repubblicani i rapporti sono molto stretti fin da quando Fratelli d’Italia non era ancora il principale partito italiano, con la nuova Amministrazione Giorgia Meloni sa di poter contare su un «ambasciatore» e su un amico speciale, nel segno di quel «Western Nationalism» citato dal magazine online Politico e dalla stessa Meloni nel suo discorso all’Atlantico Council.
Nell’ultima occasione in cui Meloni ebbe occasione di confrontarsi con il visionario imprenditore statunitense, i due ragionarono insieme su una piattaforma di collaborazione allargata che ora potrebbe prendere ulteriore slancio alla luce dei nuovi scenari politici. Starlink, che ha fornito la comunicazione Internet satellitare all’Ucraina in guerra e alla Romagna alluvionata lo scorso anno, potrebbe essere parte di una strategia italiana per dotarsi in base all’articolo 25 della Legge sullo Spazio di una «riserva di capacità trasmissiva attraverso comunicazioni satellitari» per garantire il funzionamento di servizi strategici, militari e civili, in caso di blackout delle reti Internet terrestri. Una accelerazione – a cui potrebbe unirsi un lavoro per estendere la banda larga – che potrebbe vedere Musk come protagonista, insieme a un campione nazionale come Leonardo. Ieri la premier è volata a Budapest per la sessione plenaria del quinto vertice della Comunità politica europea, un format concepito dalla presidenza francese nel marzo 2022, e per la riunione informale dei capi di stato o di governo del Consiglio europeo, prevista invece per oggi. Lo ha fatto nonostante non si sia ancora pienamente ristabilita dall’influenza che l’ha colpita nei giorni scorsi. I conduttori di Un giorno da pecora Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, approfittando della presenza in trasmissione del presidente della commissione Finanze della Camera e deputato FdI, Marco Osnato, hanno provato a indagare sulle condizioni di salute della premier. «Le scriviamo, vediamo se risponde», sta al gioco Osnato, leggendo in diretta il messaggino inviato alla premier: «Sono stato costretto da quelli di Un giorno da pecora a chiederti come stai».
Pochi minuti ed ecco arrivare la risposta di Meloni, sempre letta in diretta dal deputato, e condita da una battuta: «Male in verità, ma non avendo particolari diritti sindacali sono a Budapest per il Consiglio europeo a fare il mio lavoro».