“Quattro milioni per Hamas”. Gli Usa sanzionano il palestinese amico della sinistra italiana

By Francesca Galici

Tra i manifestanti che il 5 ottobre erano in piazza a Roma, nella parte pacifica che si è riunita in piazzale Ostiense prima del corteo non autorizzato, c’era anche Mohammad Hannoun, leader dell’Associazione Palestinesi in Italia. Coordinava i discorsi al megafono, gestiva l’assembramento ed è stato lui, dopo aver parlato con i funzionari, a dichiarare chiusa la manifestazione. Ieri, 7 ottobre, a un anno dall’assalto armato di Hamas in Israele, l’amministrazione americana ha annunciato nuove sanzioni contro i finanziatori di Hamas. E nell’elenco compare anche Hannoun, a capo anche dell’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese, che risulterebbe fittizia. Non una decisione improvvisa per chi segue il mondo musulmano in Italia.

L’associazione ha sede a Genova e, dichiara, “fornisce un aiuto concreto (ai profughi di Gaza, ndr) che li sostenga nelle loro necessità quotidiane e li faccia ricredere sulla speranza di poter ricostruire un futuro migliore nel proprio Paese”. Ma in base alle ricostruzioni fatte dall’amministrazione americana, si tratterebbe solo di una copertura per un’attività diversa. Nel comunicato emesso da Washington viene dichiarato che si tratterebbe, al contrario, di una “finta associazione di beneficenza che in apparenza raccoglie fondi per scopi umanitari ma in realtà aiuta a finanziare l’ala militare di Hamas“. Hannoun, architetto palestinese da anni in Italia, per gli americani avrebbe “sollecitato finanziamenti per Hamas con esponenti di rilievo dell’organizzazione e ha inviato almeno quattro milioni di dollari a Hamas in un periodo di dieci anni”.

Hannoun è un esponente della comunità araba e palestinese molto attivo nel nostro Paese, spesso interlocutore di partiti come il Pd e il Movimento 5 stelle. Ci sono tracce di eventi e foto con Laura Boldrini, passando per Manlio Di Stefano e Arturo Scotto. Nel 2018 organizzò la conferenza dei palestinesi d’Europa e da programma risulta anche la partecipazione di Elly Schlein. Scrive il Foglio, in un articolo del 2023, che “l’attività svolta da Hannoun con le sue associazioni ha ricevuto nel corso degli anni appoggio in sede parlamentare da parte di esponenti di M5s, Pd e sinistra”. Nel febbraio 2023, tramite Stefania Ascari del M5s, gli venne concesso di tenere una conferenza alla Camera.

Interrogata sul tema dal Corriere della sera, Boldrini si è difesa sostenendo di aver “incontrato Hannoun solo una volta nel 2022, dopo un mio viaggio in Cisgiordania durante il quale mi ero interessata dell’uccisione della giornalista di Al-Jazeera Shireen Abu Akleh. Al mio rientro a Roma, Hannoun mi cercò tramite la mia segreteria, disse che si trovava già in Parlamento e mi propose un incontro in cui mi espresse la sua preoccupazione per la libertà di stampa nei territori occupati. Ci vedemmo per un quarto d’ora e mi chiese di fare una foto insieme a lui, poi non ne ho più saputo niente”. Su L’Informale si legge che “nel 2021, dopo diverse segnalazioni all’Antiriciclaggio, l’Unicredit sospese l’operatività sui conti dell’associazione per una serie di anomalie”. E, quindi, “nel dicembre 2023 anche Poste Italiane chiudeva unilateralmente il proprio rapporto. Subito dopo erano PayPal ed altri operatori tra cui Visa, Mastercard e American Express a bloccare le transazioni intestate a Hannoun e alla sua associazione”.

Pronta la reazione della politica italiana guidata da Sara Kelany, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento immigrazione di Fratelli d’Italia: “L’Architetto Hannoun, dunque, secondo il Dipartimento di Stato americano sarebbe il terminale in Italia di una serie di fondi che transitano da associazioni europee direttamente sui conti correnti di Hamas.

In più occasioni Hannoun ha avuto rapporti con la politica italiana di sinistra, da Stefania Ascari, a Laura Boldrini, fino a Nicola Fratoianni, che in più occasioni si sono trovati a sponsorizzarne le attività che con spregiudicatezza lui passava per attività benefiche. Mi aspetto una netta presa di distanza delle sinistre, sempre troppo timide se non silenziose su questi temi, da questo soggetto ormai ritenuto a tutti gli effetti un finanziatore di Hamas”.

Pubblicato da edizioni24

Pubblicato da ith24.it - Per Info e segnalazioni: [email protected]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.