“Qualcuno l’ha uccisa”. Il volantino con le minacce al premier Meloni dei centri sociali 

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Prima il manichino a testa in giù a Bologna, ora il carnevale con omicidio. Giorgia Meloni continua a essere al centro dell’attenzione dei centri sociali, che non perdono occasione per prendere di mira il presidente del Consiglio con iniziative discutibili e, come accaduto a Bologna, violente. Come segnalato da Francesco Storace su Libero, l’ultimo episodio si è verificato a Parma, nel centro sociale ArtLab, molto attivo e noto in Emilia. L’appuntamento per tutti era per ieri, 18 febbraio, nella sede occupata del centro sociale, che ha pubblicizzato, senza remora alcuna, l’evento con una locandina pubblicata sui social network.

Colori vividi e due protagonisti d’eccezione campeggiano sul manifesto: sono Angela Lansbury e uno dei pupazzi dei Muppet, che vengono fatti parlare tra loro in un dialogo surreale. L’attrice, nota detective televisiva conosciuta come “Signora in giallo”, si rivolge al pupazzo e dice: “Sono qui per risolvere il delitto Meloni“. Il Muppet replica: “Ma non c’è stato alcun delitto Meloni”. Caustica la risposta dell’attrice: “Ah peccato”. Qualcuno magari dirà che si tratta di black humor, qualcun altro azzarderà una difesa in nome della satira. Ma in questa locandina ciò che emerge è solamente il cattivo gusto dei soliti noti coccolati dall’opposizione di governo.

Sono quelli che manifestano contro il 41-bis, che solidarizzano con Alfredo Cospito, che sostengono la lotta contro l’ergastolo ostativo, che chiedono la libertà di tutti. Strizzano l’occhio ai gruppi anarchici e alla disobbedienza, alle occupazioni e a tutto ciò che non è legge. Nella didascalia della locandina di carnevale, dopo i post che inneggiano a Cospito, si legge: “Qualcuno ha ucciso IL presidente del Consiglio. Solo Angela Lansbury aka la Signora in Giallo potrà risolvere il delitto Meloni. E mentre scattano le indagini, direttamente dal metaverso, cosa c’è di meglio della classica, ma sempre fresca ‘trash di carnevale’”.

Il buon senso non è evidentemente di casa da quelle parti, ma questa non è una novità. La didascalia che ha accompagnato la pubblicazione della locandina, poi, continua così: Ritroviamoci tuttx insieme in festa per fare un bel falò di questo mondo di merda e suonare la nostra musica una volta ogni tanto!”. Immancabili le x, utilizzate al posto degli asterischi, della schwa e di tutte quelle trovate pseudo gender. Ed ecco l’esplicita richiesta: “No nazi – No machi – No razzisti – No sbirri”.

Pubblicato da edizioni24

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