Putin si affida a Kadyrov di uccidere Zelensky, per lui è solo questione di tempo. Gli 007 di Kiev confermano: un piano ordito già a febbraio

Un piano, ormai neanche tanto segreto, per uccidere Zelensky. È il patto che Vladimir Putin e il tagliagole ceceno Ramzan Kadyrov hanno stretto in un incontro avvenuto lo scorso 3 febbraio. Un incarico – assassinare il leader ucraino – che il presidente russo ha affidato personalmente al più spietato dei miliziani, che soprannomi ed epiteti ritraggono come un «macellaio», un «torturatore», un «folle esibizionista». Un progetto di cui oggi il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’UcrainaAleksey Danilov, parlando ad una radio ucraina, secondo quanto riporta l’agenzia Ukrinformconferma esistenza e attendibilità. «Durante l’incontro Kadyrov si è assunto l’impegno a nome dei suoi uomini», spiega, aggiungendo che l’intelligence ucraina ha «monitorato e neutralizzato i gruppi nemici». Lo stesso Zelensky, del resto, già all’inizio dell’offensiva, aveva detto di essere «l’obiettivo numero uno» nel mirino.

Secondo Danilov, il piano per eliminare il presidente ucraino sarebbe stato concordato e messo a punto in quella riunione. Un incontro privatissimo in cui Kadyrov si sarebbe impegnato perché l’unità cecena sotto il suo comando portasse a termine la missione. L’intelligence di Kiev, però, ha aggiunto Danilov, ha puntualizzato che in realtà non si è neppure sicuri su dove si trovi al momento il leader ceceno. «Posso dire con certezza che non è mai stato qui. Tutte queste foto di scena secondo cui sarebbe stato in zona di guerra sono una totale sciocchezza», ha asserito il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina.

Nel frattempo, gli 007 di Kiev sono costantemente sul pezzo. Controllando, in particolare, i gruppi della spedizione punitiva che vede Kadyrov al comando. «Abbiamo monitorato tutti e tre i gruppi. I nostri militari hanno eliminato uno di loro. Altri due in seguito hanno lasciato il nostro Paese. Uno ora si trova nella regione di Donetsk, l’altro nella città di Mariupol – ha precisato Danilov –. Ma non sono in prima linea»… Intanto, a proposito di prima linea, proprio dal fronte di Mariupol, con all’acciaieria Azovstal assediata dalle truppe russe, Kadyrov, promosso generale sul campo, sta annunciando da almeno due giorni che la conquista definitiva del presidio – l’ultima roccaforte ucraina a Mariupol – è questione di ore. Tanto che, ancora oggi, sul canale Telegram del militare ceceno, si legge: «Se non è prima di mezzogiorno, nel pomeriggio, il battaglione Azov sarà completamente sotto il controllo della Federazione russa».

Sì, perché il tagliagole ceceno, non è solo feroce con i suoi nemici. Nella casa madre (russa) Kadyrov è considerato «eroe di guerra». Un «fedele servitore della patria». E, scriveva qualche giorno fa l’Huffington Post, un «difensore della pace cecena». Così, oltre che Capo della Repubblica di Cecenia – nonché leader dell’unità paramilitare che da lui stesso prende il nome: i famigerati Kadyrovcy – Ramzan Akhmatovič Kadyrov è stato promosso anche generale di corpo d’armata per i suoi meriti nell’”operazione speciale” in Ucraina. Un progetto che, secondo i messaggi social del macellaio ceceno, potrebbe estendersi ben oltre gli assedi di Mariupol e la conquista del Donbass…

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