“Preparatissimo”. L’ultimo esame del ministro Giuli: fallito il blitz dei collettivi rossi

By William Zanellato

La cosiddetta e tanto ostentata solidarietà tra studenti crolla come un castello di carta quando l’alunno, come in questo caso, è il ministro della Cultura Alessandro Giuli, personalità di centrodestra. Il blitz dei collettivi rossi all’Università di La Sapienza di Roma, in occasione dell’ultima prova orale dell’esponente del governo, è una Caporetto. Niente da fare. L’alunno contestato al grido di lo bocciamolo noi” ha passato egregiamente l’ultimo esame di Teoria delle dottrine teologiche nella sede di Lettere e Filosofia.

L’ultimo esame del ministro

A smontare le contestazioni rosse ci ha pensato, sempre questa mattina, il professor Gaetano Lettieri. Il ministro “è andato benissimo – ha detto il professore -. Era preparatissimo ma abbiamo anticipato per motivi di ordine pubblico l’esame alle 8, è stato una trentina di minuti e non posso che fargli i complimenti”. Lettieri ha specificato che l’esame, nel quale il ministro Giuli ha preso 30, non si è tenuto a porte chiuse. “Ci sono stati dei poliziotti per ovvi motivi di sicurezza – ha spiegato – la porta era aperta, l’esame è stato limpido, le domande difficili, puntuali e Alessandro Giuli ha risposto con grande competenza e non c’è stato alcun cedimento o timore di fronte a un ministro della Cultura, era uno studente come tutti gli altri”.

Insomma, tutto in regola. La narrazione montata a regola d’arte da Cambiare Rotta – un’associazione studentesca di sinistra – si scontra con il muro della realtà. Il professore, incalzato nel merito dell’esame, è stato ancora più netto: “C’erano altre due persone, che non erano assistenti, io ho visto due studenti presenti”
. La decisione di anticipare l’orario della prova, per motivi di ordine pubblico, “è stata fatta da me – ha specificato Lettieri – il ministro era contrario”. L’esame si è svolto durante “un appello regolare”
. L’iscrizione all’esame da parte di Giuli risale a prima che diventasse ministro. “Il programma gli è stato dato un anno e mezzo fa, la scelta di laurearsi con me è di un paio di anni fa – ha proseguito Lettieri – Il tema della sua tesi è Costantino”.

Le proteste

A niente sono servite le contestazioni scoppiate negli ultimi giorni e, ancora a meno, quelle divampate nella stessa mattinata odierna davanti all’Università romana. I manifestanti avevano avvisato i presenti per iscritto, solo pochi giorni fa: “Saremo nella stessa facoltà di Lettere – annunciavano i collettivi – dove il gruppo Meridiano Zero praticava agguati ai collettivi studenteschi colpevoli di non rimpiangere il regime fascista”. A Giuli viene contestato il suo passato da giornalista, opinionista e perfino da direttore della Fondazione Maxxi. Lo stesso refrain ripetuto questa mattina in occasione dell’ultimo esame. “È un insulto che proprio in questa facoltà, dove due studenti antifascisti sono stati uccisi, venga un ministro della Cultura con radici storiche e politiche legate a Meridiano Zero”, ha detto al megafono un manifestante.

Uno studente della facoltà ha poi analizzato negativamente le modalità in cui si sarebbe svolto l’esame del ministro: “Non si poteva vedere l’esame, la zona era off limits, ma abbiamo visto il ministro entrare alle 8 precise. Sarà stato dentro dieci, quindici minuti. Meno del solito”
.

Pubblicato da edizioni24

Pubblicato da ith24.it - Per Info e segnalazioni: [email protected]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.