[…] Più uomini e mezzi. Le minacce psicologiche non fermano Putin. I russi segnano il passo, e adottano la “Strategia del Carciofo”, e la campagna aerea si estende a ovest

I russi segnano il passo un po’ ovunque lungo il fronte. Le difficoltà nella logistica e la resistenza ucraina che si sono ormai palesate da giorni, hanno bloccato l’avanzata dell’esercito di Mosca lungo tutte le sue principali direttrici d’attacco.

Le perdite sono elevate – ma le affronteremo alla fine – e i rimpiazzi ancora non sono arrivati sul campo: il 17 mezzi corazzati sono stati mobilitati dall’Ossezia del Sud, regione occupata dalla Russia dopo il conflitto con la Georgia nel 2008, mentre altri voli dalla Siria fanno pensare che siano in arrivo nuovi volontari di Damasco. Questi si vanno ad aggiungere ad altre forze fresche fatte affluire dai distretti militari centrale e orientale, che abbiamo già documentato nei giorni scorsi.

Questa nuova mobilitazione, effettuata in sordina, potrebbe essere la spiegazione dei voli da Mosca, le forze aerospaziali russe: i velivoli, come l’Ilyushin Il-96, sarebbero stati utilizzati per trasportare celermente personale a occidente.

Una prima analisi sembra far pensare che la Russia sia rimasta con meno di 80 gruppi tattici di livello battaglione in grado di combattere. I ceceni, impiegati nella zona di Mariupol e Kiev (in quest’ultimo caso con le forze speciali), al di là della propaganda non sono stati risolutivi.

Cerchiamo di capire perché: la Russia si è trovata nella situazione di dover sostituire il personale di leva presente nelle sue unità mandate al fronte, perché fondamentalmente impreparato; il richiamo di personale professionista si è reso pertanto necessario per “tappare i buchi” aperti dai coscritti, insieme all’intervento di ceceni e siriani, che vengono anche, ma non solo, utilizzati per il controllo del territorio, permettendo così alle unità di élite russe (come le VDV – Vozdushno-Desantnye Voyska, le truppe aviotrasportate) di venire utilizzate in prima linea.

L’avanzata però è pressoché ferma. Al Cremlino, falliti gli obiettivi tattici di accerchiamento di Kiev, delle posizioni ucraine a ovest del Donbass, e di Mykolaiv in direzione di Odessa, non resta che una cose: consumare le risorse dell’avversario sul terreno e tramite lo strumento aereo, che viene utilizzato ora in modo più estensivo e intensivo per ottenere quello che le truppe di terra non sono riuscite a ottenere.

Una campagna aerea più estesa e intensa (che ora mira anche al potenziale industriale ucraino, al momento solo bellico) significa però più possibilità di andare incontro alla reazione avversaria, dato che l’attività di SEAD (Suppression of Enemy Air Defenses) non è stata capillare e pesante all’inizio del conflitto: abbiamo già avuto modo di spiegare questo passaggio, ma ora Mosca ne sta pagando le conseguenze in termini di velivoli abbattuti.

L’aeronautica ucraina, grazie alla dispersione delle ore iniziali e precedenti il conflitto, si è fatta rivedere sporadicamente in supporto di alcuni contrattacchi, ma l’attività antiaerea viene effettuata, ancora una volta, con sistemi missilistici mobili e spalleggiabili (MANPADS). Risulta che gli Stati Uniti abbiano richiesto di fornire all’Ucraina sistemi missilistici antiaerei di fabbricazione russa in possesso ai Paesi NATO una volta facenti parte del blocco sovietico: S-300, 9K33 Osa e altri. La decisione tedesca e olandese di fornire Patriot PAC-3 alla Slovacchia potrebbe essere letta in questo senso: rinforzare un alleato orientale con SAM (Surface to Air Missile) in sostituzione di quelli che saranno ceduti a Kiev. Il Ministero della Difesa ucraino ha affermato che l’Aeronautica nazionale ieri ha abbattuto 10 tra aerei e UAV russi e che le difese aeree dell’esercito ne hanno abbattuti altri due. Da prendere con le pinze come sempre. Invece almeno un Su-25 ucraino è stato abbattuto da un MANPADS nei pressi di Kherson.

Piovono missili da crociera (e non solo), sull’ovest del Paese: LutskLeopoliIvano-Frankivsk sono state colpite da attacchi missilistici di tipo diverso: dai Kh-101, missile da crociera “pesante” lanciabile da diversi assetti tra cui anche i Tupolev Tu-160 (ma anche Su-34), sino agli Iskander-M, passando poi per i Tochka-U e per una novità assoluta per il campo di battaglia rappresentata dal primo utilizzo del vettore balistico ipersonico lanciabile da aereo (ALBM – Air Launched Ballistic Missile) Kh-47M2 Kinzhal.

Nella mattinata di sabato 19, il ministero della Difesa russo ha diffuso un comunicato, e un video, in cui si afferma che un grosso deposito di munizioni sotterraneo vicino al villaggio di Delyatyn (regione di Ivano-Frankivsk). Il lancio, effettuato da un Mig-31K, è stato confermato è si considera come un test di combattimento di questo missile ipersonico, il primo a essere entrato in servizio nella storia. Non è infatti strano, tanto meno foriero di “segnali”, che i nuovi armamenti si sperimentino, con un certo grado di sicurezza, in un conflitto: in Siria, dove il conflitto era di tipo radicalmente diverso, ovvero più orientato alla counterinsurgency, si sono visti per breve tempo i Su-57 così come le loltering munitions Kub e Lancet, oltre a sistemi unmanned terrestri che però non hanno dato buona prova delle proprie capacità. Questa attività crescente nell’ovest ucraino non è da leggersi come un qualche tipo di minaccia alla NATO, bensì come il tentativo russo di minare la rete dei rifornimenti occidentali, andando a colpire centri di stoccaggio e smistamento (come avvenuto a Leopoli o Lutsk), in quando non hanno la possibilità di colpire direttamente i veicoli che li trasportano per carenza di intelligence sul campo.

Mykolaiv, i russi hanno colpito la base della 79esima brigata d’assalto aereo con missili da crociera ma contrattacchi ucraini, effettuati con droni Bayraktar TB2, hanno bersagliato l’aeroporto di Kherson, prima (e unica) grande città ad essere finita in mano russa dall’inizio del conflitto, distruggendo qualche elicottero e infrastruttura.

Bombardamenti continuano a ChernihivSumyKharkivMariupol e alla periferia di Kieveffettuati ancora una volta prevalentemente nelle ore notturne: segno che nonostante la tecnologia si cerca di mettersi al riparo sfruttando le tenebre. La 41esima Armata russa, a nord, non è riuscita ad assediare completamente Chernihiv con gli ucraini che controllano ancora la maggior parte dei villaggi lungo la direttrice verso Kiev. Nella sua avanzata verso da est verso la capitale, la Seconda Armata non è riuscita a catturare né Romny (a sud di Konotop) né Pryluki, più a est. Questo significa che le linee di rifornimento sono ancora “sottili”, essendo legate strettamente allo scarso reticolo stradale ucraino, e quindi soggette a facili imboscate della guerriglia di regolari ucraini.

Nell’area di Kharkiv un contrattacco di alleggerimento ucraino effettuato sul fianco meridionale della Prima Armata corazzata delle Guardie ha spinto i russi ancora più lontano dal città.

A est, nel settore del Donbass, nonostante i continui bombardamenti russi di artiglieria (si sono visti in azione anche i 2S7M “Malka”) e la battaglia che infuria a Rubizne, gli ucraini resistono. Mariupol è ormai tagliata fuori definitivamente dal resto dell’esercito ucraino, e gli ultimi combattenti sono confinati nella zona industriale, dopo che i pesanti bombardamenti russi hanno quasi raso al suolo la città costiera che resiste dal primo giorno di guerra.

A sud, come accennato, la manovra di aggiramento di Mykolaiv per puntare su Odessa per poi occuparla anche attraverso uno sbarco anfibio che sarebbe contemporaneo o immediatamente successivo alle operazioni terrestri, si è impantanata a causa del trinceramento ucraino e del supporto dato dall’aria attraverso i droni Bayraktar (di cui il primo confermato è stato abbattuto). La città quindi al momento non corre più il rischio di essere cinta d’assedio anche se i russi tengono ancora il locale aeroporto, situato a nordest.

russi, a oggi hanno perso 1556 veicoli di cui distrutti 726, danneggiati 27, abbandonati 223, catturati 579. In particolare 249 sono MBT (distrutti 98, danneggiati 4, abbandonati 41, catturati 106), 166 sono AFV (distrutti 67, abbandonati 34, catturati 65), 234 sono AIFV (distrutti 113, danneggiati 2, abbandonati 32, catturati 84) e 506 sono camion, altri veicoli da trasporto e jeep. I cacciabombardieri perduti sono 13 (di cui uno danneggiato) e gli elicotteri 34 (di cui 3 danneggiati e 2 abbandonati). Da parte ucrainasi sono persi 388 veicoli di cui distrutti 153, danneggiati 5, abbandonati 49, e catturati 181. Di questi 67 sono MBT (distrutti 23, abbandonati 11, catturati 31), 49 sono AFV (distrutti 12, abbandonati 11, catturati 24), 49 sono AIFV (distrutti 12, abbandonati 11, catturati 24) e 89 sono camion e altri veicoli da trasporto (distrutti 37, danneggiati 2, abbandonati 8, catturati 42). Le forze aeree ucraine hanno perso 10 cacciabombardieri e un solo elicottero.

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