Perquisita per 13 ore la residenza privata di Biden: l’Fbi ha trovato altri documenti top secret

“Nuovi sorprendenti sviluppi” nell’indagine sul presidente Biden, come scrive il Washington Post: gli investigatori della Fbi hanno sequestrato altri documenti, alcuni dei quali classificati, quindi detenuti illegalmente, nella residenza privata del presidente Joe Biden in Delaware.

La perquisizione è avvenuta venerdì ed è durata 13 ore, come fa sapere l’avvocato del presidente, Bob Bauer. È infatti iniziata “alle 9:45 circa del 20 gennaio e si è conclusa intorno alle 22:30 e ha riguardato tutti le aree della casa”, ha detto Bauer in una nota, precisando che “rappresentanti sia del team legale personale di Biden che del Casa Bianca era presenti” nel corso della perquisizione. Stando a quanto riferito dall’avvocato personale del presidente, sono 6 i documenti contrassegnati come classificati portati via dagli inquirenti: alcuni risalgono al periodo in cui Biden era senatore, altri a quando era vicepresidente. L’avvocato non ha spiegato cosa abbia fatto scattare la perquisizione, ma ha precisato in una nota che i legali del presidente avevano offerto la disponibilità per una perquisizione “per far avanzare il processo il più rapidamente possibile”.

Il mese scorso erano già stati rinvenuti documenti classificati nella casa di Wilmington, dopo che un primo lotto di documenti riservati era stato trovato presso il Penn Biden Center, un think tank fondato dal presidente a Washington.

Quanto avvenuto smentisce clamorosamente le ultime dichiarazioni Biden. La Casa Bianca, il 14 gennaio, aveva affermato che la ricerca di tutti i documenti classificati era stata ormai completata. Spuntano invece altri documenti top secret, che Biden non poteva custodire.

Nella casa di Wilmington, Biden trascorre spesso i fine settimana, abitudine che aveva anche durante la vicepresidenza. Durante quegli anni, aveva una struttura sicura a casa sua che gli consentiva di gestire informazioni riservate, una struttura che fu dismessa quando lasciò l’incarico.

Secondo il Washington Post, non solo la Casa Bianca e il Dipartimento di Giustizia hanno cercato di coprire lo scandalo alla vista del pubblico, ma si sono anche rifiutati  di divulgare che il “secondo tesoro” di documenti riservati era già stato dissotterrato a casa di Biden a Wilmington quando la CBS News ha contattato per la prima volta la Casa Bianca sulla fuga iniziale di documenti riservati, apparentemente archiviati illegalmente, presso l’ufficio di Biden.

“La perquisizione ha rimarcato la serietà dell’indagine sulla gestione dei documenti da parte di Biden e, pur non essendo un’irruzione a sorpresa, in qualche modo assomiglia alla vasta perquisizione della tenuta Mar-a-Lago dell’ex presidente Donald J. Trump in Florida la scorsa estate, con agenti alla ricerca di documenti riservati ritenuti in possesso di Trump”, ha commentato il New York Times, giornale da sempre vicino alle posizioni democratiche.

Nellagosto d’anno scorso, l’amministrazione Biden, anche se non ufficialmente, aveva fatto trapelare “profonda preoccupazione” per i documenti classificati sequestrati a Donald Trump nella sua residenza di Mar-a-Lago. Oggi, invece, la tendenza è quella di minimizzare è coprire. Trova le differenze.

Pubblicato da edizioni24

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