Sechi: “Perché infangare i nostri agenti è anti-italiano”

By Mario Sechi

La sicurezza dello Stato è garantita dalla imparzialità della magistratura, delle forze dell’ordine, della Difesa, dei Servizi segreti, degli apparati dello Stato che monitorano, sorvegliano, fanno prevenzione e rispondono all’emergenza. Quando uno di questi elementi è deviato dal suo essere «neutro», le cose sono destinate a non andare bene.

I tribunali che applicano il pregiudizio ideologico alle sentenze in materia di immigrazione (e non solo) sono un caso abnorme e non c’è bisogno di aggiungere niente a quel che già abbiamo scritto. Accusare la polizia italiana di razzismo, coprendosi con il cappello del Consiglio d’Europa, come ha fatto ieri la sinistra, è un’operazione spericolata sul piano politico e completamente falsa rispetto a quella che si chiama realtà. Ho visto all’opera la polizia in varie metropoli del mondo: i bobbies inglesi a Londra, gli agenti a Washington (compresi quelli del Secret service e, dopo l’assalto a Capitol Hill, anche l’esercito), i flic di Parigi, e posso assicurare che nel servizio d’ordine pubblico usano le maniere forti. Proprio su questo punto – il controllo della piazza e l’identificazione – c’è una grande differenza con la capacità di autocontrollo della Polizia italiana.

Sono fatti noti e per questo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha spento il fuoco della diffamazione che qualcuno ha cercato di appiccare contro i nostri agenti. Il Quirinale sa che calunnie e falsità sciaguratamente rilanciate dalla sinistra – producono un senso di sfiducia tra le forze dell’ordine che invece godono di grande credito all’estero. Tanti anni fa, durante un incontro, il generale David H. Petraeus mi disse: «Lavorare coi Carabinieri è come giocare a basket con Magic Johnson». Il prestigio della Polizia è di pari livello, l’Fbi considera i nostri agenti tra i più preparati al mondo, anche perché conservano e coltivano un tratto di umanità e capacità di relazione che molti hanno perso o non hanno mai avuto per ragioni storiche e sociali. La sinistra, ancora una volta, ha mostrato di essere anti-patriottica, ha aperto la “caccia allo sbirro” ed è finita intrappolata nel vicolo cieco dell’odio.

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