Pd, la sciacallata di Sandro Ruotolo sul 19enne ammazzato a Napoli: colpa del governo…

Non c’è mai fine allo sciacallaggio. E così anche l’ultimo tragico caso di cronaca di Napoli diventa un’occasione per il Pd per attaccare il governo. “È una vera e propria mattanza. Si seppellisce un giovane di 15 anni a Napoli e ne muore un altro, ucciso a 19 anni”, esordiscono n una nota Sandro Ruotolo Marco Sarracino entrambi della segreteria del Partito democratico. Il riferimento è alla sparatoria avvenuta in piazza a San Sebastiano al Vesuvio, dove – spiegano i dem – “si fronteggiavano due gruppi di ragazzi”. In realtà, stando alle informazioni circolate fino ad ora, quanto avvenuto sarebbe stato causato da una lite nata da un pestone involontario su un piede e da una scarpa sporcata. Insomma, niente bande di giovanissimi che si sfidano. 

Poco importa ai due dem, che ricordano come “si uccide e si muore adolescenti e per la prima volta le carceri minorili sono sovraffollate. Girano troppe armi a Napoli. I conflitti, le tensioni si risolvono con le armi”. Da qui l’attacco al governo e, in particolare, al dl manette: “In questo mondo disumanizzato dove i confini degli Stati si decidono con le armi, le diseguaglianze trasformano i giovani in protagonisti violenti di quel ‘mondo di sotto’ perché non riescono a soddisfare i propri bisogni. Nella povertà educativa e in quella culturale dove lo Stato non è in grado di garantire i servizi e i diritti, si affermano i sistemi criminali”.

La conclusione?: “La strada della sola repressione del decreto Caivano si è dimostrata perdente. Abbiamo bisogno di ben altro che delle sole manette. Occorrono soluzioni immediate, coinvolgendo tutto il tessuto sociale e associativo, per offrire una nuova prospettiva a queste generazioni, che non possiamo e non dobbiamo abbandonare a questo destino di violenza”. Per Ruotolo e Sarracino non ci sono dubbi: anche questa volta è colpa del governo Meloni. 

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