Pd, il congresso a gennaio?: “I tempi non li dettano i capicorrente”

L’ultima direzione del Pd aveva parlato chiaro: congresso non oltre a marzo e nuovo segretario e nuovo gruppo dirigente in primavera. Ma ora quelle scadenze sembrano lontane. E i tempi per arrivarci troppo lunghi, addirittura «novecenteschi», secondo l’eurodeputata Alessandra Moretti. Lei non è l’unica a dare corpo alle perplessità in casa dem sui tempi per arrivare al congresso. Scontato, del resto, alla luce della necessità di contrapporre al governo un’opposizione degna di questo nome. Così almeno la pensa l’ex-deputata e membro della direzione dem, Alessia Morani che, parlando con l’Adnkronos, la mette giù senza giri di parole: «Governo fatto. Avremo molto molto da fare. Sarà utile che il Pd si attrezzi da subito per il congresso e elegga un leader forte e un nuovo gruppo dirigente. Arrivare a marzo è semplicemente ridicolo».

Ma come fare per anticipare i tempi? La Moretti pensa ad una modifica del regolamento. Ma per giungere ad un congresso entro gennaio occorre che tale prospettiva diventi concreta nella direzione convocata per venerdì. «Sto sentendo diverse colleghe, da Bonafè a Tinagli e Quartapelle», assicura l’europarlamentare prima di sferrare una stilettata micidiale. «C’è anche una questione di classe dirigente, e non mi riferisco a Letta – dice, infatti –che è fatta da sempre dagli stessi capicorrente e capibastone e che non ha brillato in quanto a risultati. Ora questa stessa classe dirigente vorrebbe dettare regole e tempi. Io lo trovo inaccettabile».

Dopo i due voti di fiducia al governo – domani alla Camera e mercoledì al Senato – Letta riunirà la segreteria giovedì prima della direzione convocata per venerdì per stilare l’agenda dell’opposizione e approvare il timing e modalità relative allo svolgimento del congresso. Stando ai rumors interni, Stefano Bonaccini attenderebbe di conoscere le nuove regole prima di sciogliere la riserva sulla sua candidatura. Fino ad allora l’unica ufficialmente in pista resta Paola De Micheli. Chi alla segreteria ci pensa ma non lo dice è il coordinatore dei sindaci del Pd,Matteo Ricci, mentre sullo sfondo resta la candidatura di un altro sindaco, il fiorentino Dario Nardella.

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