By Nico Spuntoni
Il Papa non ci sta a farsi tirare per la giacchetta e oggi ha in qualche modo risposto alle sollecitazioni del rettore dell’Università Cattolica di Lovanio Luc Sels che ieri aveva chiesto di aprire al sacerdozio femminile. Una richiesta reiterata nella giornata odierna in una lettera di docenti dell’ateneo cattolico che accusa Francesco di aver dimenticato le donne nell’enciclica “Laudato si'” e più in generale lamenta la loro invisibilità nella Chiesa. Bergoglio, che ha già chiuso più volte le porta all’ipotesi dell’ordinazione femminile, nel pomeriggio ha ribadito come la pensa nell’incontro con gli studenti universitari dell’università.
Sollecitato sul ruolo delle donne nella Chiesa, Francesco è stato diretto con gli studenti. Il Pontefice ha chiarito che “la Chiesa è donna, il popolo di Dio, non un’azienda multinazionale. La donna, nel popolo di Dio, è figlia, sorella, madre. Come io sono figlio, fratello, padre”. Oltre a ciò, ha aggiunto a braccio: ”Brutto quando la donna vuole fare l’uomo”. Una risposta evidente a 48 ore di sollecitazioni che arrivano dall’università fondata 600 anni fa. Papa Francesco è venuto in visita in Belgio proprio per celebrare quest’anniversario, ma ha trovato ad attenderlo tante rivendicazioni e pochi applausi. Ieri il rettore Luc Sels si era chiesto in presenza del Pontefice se “la Chiesa non potrebbe essere una comunità più accogliente se ci fosse un ruolo importante per le donne, incluso il sacerdozio?” lamentando quello che ha chiamato il “considerevole gap tra uomini e donne nella Chiesa” . Oggi la lettera dei docenti consegnata al Papa e che attacca il suo magistero tirando in ballo la “Laudato si'”
Il pontefice ha difeso le diverse specificità tra sessi, affermando che “ciò che è caratteristico della donna, ciò che è femminile non viene sancito dal consenso o dalle ideologie. E la dignità è assicurata da una legge originaria, non scritta sulla carta, ma nella carne. La dignità è un bene inestimabile, una qualità originaria, che nessuna legge umana può dare o togliere”. Considerato il peso che l’argomento ha avuto finora negli incontri del Papa a Lovanio, suonano piuttosto significative le parole che – sempre a braccio – Bergoglio ha rivolto agli studenti universitari, invitandoli a non entrare nelle “lotte ideologiche”.
Papa Francesco nel suo discorso ha mosso un appello a rifuggire da chi vorrebbe mettere contro maschi e femmine: “la cultura cristiana – ha detto – elabora sempre nuovamente, nei diversi contesti, la vocazione e missione dell’uomo e della donna e il loro reciproco essere per l’altro, nella comunione. Non l’uno contro l’altro, in opposte rivendicazioni, ma l’uno per l’altro”. Le opposte rivendicazioni, invece, per il Papa sarebbero “femminismo e maschilismo”. Una presa di posizione importante specialmente se letta alla luce del contenuto della lettera polemica rivoltagli e consegnatagli dai docenti dell’università che Francesco era venuto ad omaggiare. In quella missiva, infatti, si arrivava a sostenere che “La teologia cattolica tende a rafforzare questa divisione attraverso la sua ‘teologia della donna’, che ne esalta il ruolo materno e le proibisce l’accesso ai ministeri ordinati. Qual è dunque il posto delle donne nella Chiesa?”.
Una domanda rivolta polemicamente proprio nei confronti del Papa che ha dimostrato di non essere favorevole all’agenda ultra-progressista del mondo accademico cattolico del Belgio, Paese in cui avanza inesorabilmente la secolarizzazione.