By Lucia Gallo (per ith24)
Solo in Italia si può assistere a una roba del genere senza che avvengano rivolte. Nella corsa al potere dell’ex capo dell’Anm Luca Palamara, andavano fermati diversi personaggi. Non solo Matteo Salvini, ma anche il pm Nicola Gratteri. Anche se in maniera indiretta.
È il 12 aprile 2018 quando Palamara invia al collega un link che rimanda a una dichiarazione pubblica di Gratteri a proposito di alcuni magistrati calabresi che non sarebbero degni di indossare la toga. “Purtroppo è matto vero – chiosa Palamara – però va fermato, non può continuare così”.
“Sapere che certi ‘magistrati’ volevano fermare sia me che il bravo procuratore antimafia e anti-‘ndrangheta mi fa arrabbiare, ma mi dice anche che stiamo facendo entrambi un ottimo lavoro contro i criminali. Per me è una medaglia. Ma qualcuno si dimetterà mai?”. Così il leader della Lega Matteo Salvini.