By Lucia Gallo (per ith24)
L’ex Capo dell’Ann Luca Palamara accusato di corruzione aggravata ed espulso senza appello dall’Ann, oltre a fare i nomi di chI potrebbe essere coinvolto almeno quanto lui, getta ombre anche sugli ultimi 30anni di sentenze fino al Bunga Bunga di Silvio Berlusconi.
Luca Palamara, l’ex-leader di Unicost, ha detto quello che molti sospettavano e capito da tempo: molti magistrati fanno carriera non per meriti, bensì per appartenenza correntizia. Lo ha ammesso persino il vicepresidente del Csm, David Ermini. “La scelta sul merito – ha infatti scandito dai microfoni de Il mattino di Radio 1 – è stata un fallimento perché spesso si è preferito scegliere sulla base dell’appartenenza. La discrezionalità è stata usata male perché non si è mai reciso quel cordone ombelicale tra la correnti e il Csm“.
Ma nonostante quanto emerso, a Palamara non manca il coraggio e pensa di presentare anche ricorso per la sua espulsione, giustificandosi che così fan tutte…
Ed è proprio per questo motivo che la storia ci deve far capire se le nomine e gli avanzamenti avvenissero in maniera pilotata oppure no. Specie se lo ha fatto in autonomia dal codice penale e indipendentemente dalla notizia di reato. Cioè non per servire la giustizia, ma per riscrivere la storia, accontentandosi nel frattempo di cambiare la politica. Come dimostrano a tutto oggi le intercettazioni contro Salvini.
Ed è stesso Palamara parlando del “triangolo”, ha concesso che le sentenze su Berlusconi siano «un tema da sviluppare».
Del resto, c’era da aspettarselo.
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