Padova, svolta nelle indagini: ritrovato il corpo del 15enne scomparso giovedì. Alla fidanzata aveva scritto: “So che morirò”

È stato ritrovato morto Ahmed Jouider, il 15enne di Mortise, in provincia di Padova, scomparso giovedì, quando si era allontanata di casa in bicicletta. Il vigili del fuoco hanno recuperato il corpo dal Brenta, che è stato scandagliato nei pressi del ponte pedonale che collega il quartiere Torre di Padova con Cadoneghe, dove un passante aveva ritrovato il cellulare del ragazzino. Immediatamente, dunque, si era temuto il peggio.

Lo stesso Ahmed, prima di sparire, aveva inviato un messaggio alla fidanzata nel quale diceva di sapere che sarebbe morto «o, se non morirò, avrò ferite gravi». «Ho delle questioni in sospeso con alcune persone», aveva spiegato. Né la fidanzata, né i familiari, secondo quanto emerso, erano a conoscenza di particolari problemi di Ahmed, descritto dalla ragazza come un giovane che «non beveva, non fumava e, che io sappia, non frequentava brutta gente». Ahmed, che in questo periodo stava osservando il Ramadan, non aveva problemi neanche a scuola. Alla mamma e alla sorella, uscendo di casa in bici poco prima delle 22, il ragazzino, che da tempo non aveva più rapporti col padre, aveva detto che sarebbe andato al patronato e si era congedato con un «vi voglio bene».

Dalla mezzanotte, poi, il cellulare era risultato irraggiungibile. La bici non è stata ancora trovata. Una volta scoperto il corpo nel Brenta non ci sono stati dubbi sul fatto che si trattasse di Ahmed: i vestiti erano gli stessi di quando era uscito di casa. Molti misteri invece si addensano su cosa possa aver portato un ragazzino di 15 anni ad andare consapevolmente incontro alla morte. Sul corpo, per il quale è stata disposta l’autopsia, secondo le prime informazioni, non ci sarebbero segni evidenti di violenza.

«È un brutto punto, c’è già stato un caso qualche mese fa, un altro ancora prima. Va monitorato con grandissima attenzione», ha detto il sindaco di Cadoneghe, Marco Schiesaro, spiegando che le operazioni per scandagliare il Brenta «sono cominciate questa mattina alle 7.30 con i sommozzatori». «Abbiamo bisogno di una sorveglianza sovracomunale, un controllo video generalizzato di quest’area», ha quindi aggiunto il primo cittadino.

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