“Ora basta” Salvini sbatte i pugni sul tavolo: “Prestiti da Berlino o Pechino? Non mi fido, solo titoli italiani esentasse”

By Fabio Vacca (per ith24)

Ormai il giochino di Bruxelles, Germania ed Europa, è noto a tutti, anche ai bambini in fasce: potere, soldi e dominio. E nonostante una crisi non voluta certamente dall’Italia, siano costretti, con la totale responsabilità del Premier Conte e della sinistra italiana ad accettare un prestito a tassi elevati, o meglio a svendere la nostra Italia.

Questo lo sa bene il leader della Lega Matteo Salvini, che a più riprese lancia il suo grido d’allarme: “una soluzione alternativa a chi propone di indebitarci o con Berlino o con Pechino c’è. Io mi fido di tutti ma vorrei che il futuro della ricostruzione italiana sia in mano italiane, non mi fido di chi dovrà decidere dei miei destini e dei nostri figli a Berlino e Pechino. Preferirei decidessero a Roma, Milano o Palermo”.

E ancora: “I titoli dovrebbero essere esentasse. Ci sono diverse emissioni suggerite dagli economisti. Non faccio né il medico, né l’avvocato, né l’economista. Cerco di scegliere le soluzioni migliori per il nostro Paese e per i nostri figli. Si parla di buoni del tesoro, alcuni dicono decennali o trentennali con tasso d’interesse corrente. Dove sta il vantaggio? Tolgo tutte le imposizioni fiscali, cosa che si può fare. Ve lo avrà spiegato anche Giulio Tremonti: sono scelte che riguardano il futuro. Non vorrei che tra un anno, se i soldi li prestano dalla Germmaina o dalla Cina, le condizioni per la restituzione cambino”.

Chiaro riferimento, quello di Salvini, conoscendo l’Europa, a come potrebbero cambiare le carte in tavola nel corso del tempo.

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