Altro colpo di mano a Caivano. Nella difficile zona periferica di Napoli, lo Stato interviene ancora. È infatti in corso lo sgombero di 36 nuclei familiari, alcuni legati ad associazioni camorristiche, che per anni hanno occupato abusivamente gli alloggi del Parco Verde. Un maxi-blitz con mille uomini delle forze dell’ordine in campo su disposizione della procura di Napoli Nord. L’operazione interforze è nata dopo che l’autorità giudiziaria ha individuato ben 240 casi di possesso illegale di unità abitative, contestando a 419 persone il reato di occupazione abusiva.
In ogni caso – precisano le autorità – gli sgomberi di giovedì 28 novembre riguardano casi in cui non è possibile attuare procedure di regolarizzazione, a causa delle posizioni reddituali oppure dei precedenti penali degli occupanti. Non è la prima volta che le case popolari del Parco Verde finiscono sotto i riflettori per una serie di drammatici episodi di cronaca. Tra gli ultimi lo stupro di due cuginette da parte di un branco di assalitori, in gran parte minorenni. E così poco più di un anno fa l’appello del parroco don Maurizio Patriciello e la successiva visita della premier Giorgia Meloni.
“Benché la sfida di Caivano sia stata una delle mie principali scommesse, una delle principali scommesse del governo, forse non ero preparata stamattina all’emozione e all’impatto della differenza di quello che ci siamo trovati di fronte rispetto a qualche mese fa. Non solo l’impatto visivo ma il messaggio che l’impatto racconta: lo Stato e le istituzioni possono fare la differenza, lo Stato può mantenere i suoi impegni, le istituzioni possono mantenere gli impegni”, erano state le parole del presidente del Consiglio all’inaugurazione del centro sportivo a Caivano. Dichiarazioni alle quali sono seguiti i fatti. Fatti che hanno smentito la sinistra. Per Pd e compagni quella del governo a Caivano era pura propaganda.