Oltre al danno anche la beffa: manca pure l’acqua. L’ira della polizia: la verità sull’emergenza migranti

Lampedusa è al collasso da molti giorni a causa di un aumento del flusso dei migranti dallo scorso weekend, quando sono arrivati 2mila migranti in poche ore. Sulla più grande delle isole Pelagie domenica ci sono stati 50 sbarchi, superando ogni record, e tutt’oggi nell’hotspot di contrada Imbriacola restano 1.264 ospiti a fronte di 350 posti e gli sbarchi non si sono ancora fermati. Nella notte sono arrivati a Lampedusa 44 migranti con due sbarchi ma non si fermano nemmeno gli sbarchi nel porto di Crotone e a Pantelleria. Il tutto gravando sulle spalle delle forze dell’ordine, che stanno facendo lavoro extra per gestire la situazione.

Prima della mezzanotte, la motovedetta V802 della Guardia di finanza, ad un miglio dalla costa, ha intercettato e bloccato una barca di 8 metri, partita da Sfax, con 34 persone sedicenti originari di Guinea, Costa d’Avorio, Camerun e Nigeria. Pochi minuti prima delle 2, i carabinieri hanno sorpreso, dopo un approdo autonomo, 10 tunisini a cala Pisana. Ieri sera, con il traghetto di linea Cossydra per Porto Empedocle, sono stati trasferiti 81 migranti. Durante la notte, 50 hanno lasciato Lampedusa con destinazione Porto Empedocle a bordo della motovedetta Cp273 della Guardia costiera

“A Lampedusa la situazione è incandescente ed esplosiva. Le forze dell’ordine stanno presidiando l’area del centro di ospitalità che ora ha al suo interno circa un migliaio di migranti. La struttura è gestita da una cooperativa e il numero di dipendenti è di poche decine”, ha dichiarato Andrea Cecchini, segretario nazionale del Sindacato di Polizia Italia Celere. Il sindacalista ha spiegato che “noi forze dell’ordine non possiamo assicurare un’assistenza continua degli ospiti della struttura perché siamo troppo pochi e dentro non possiamo fare nulla. Lavoriamo in condizioni precarie, spesso non riusciamo neanche a soddisfare i nostri bisogni fisiologici essenziali”. Cecchini ha aggiunto: “Il lavoro di un poliziotto in un hotspot sembra quello di un assistente sociale”.

Il sindacalista ha fatto appello alle istituzioni per avere “migliori condizioni lavorative per noi forze dell’ordine, ci rendiamo conto che siano legate alle modalità di ospitalità che sono precarie e preoccupano: a volte infatti i bagni in questi centri di assistenza sono sporchi e a volte manca anche l’acqua per lavarsi”. Le condizioni dell’ospitalità non sono degne di essere definite umane: “I migranti si trovano persino a dormire sotto gli alberi o tra le rocce perché mancano i posti letto a disposizione per loro. Per questi motivi è facile che si arrabbino e siamo noi poliziotti le persone con cui se la prendono. Basta poco per creare un vero e proprio disordine pubblico e noi forze dell’ordine non vogliamo essere il cuscinetto sociale di uno Stato che ci lascia soli”.

Sette piccole imbarcazioni sono arrivate in prossimità delle coste dell’isola trapanese con 84 migranti. A soccorrere i profughi le imbarcazioni della Capitaneria di porto e delle forze dell’ordine. Dopo le operazioni di identificazione i migranti saranno portati a Trapani. E a poco più di dodici ore dallo sbarco di 252 persone, nel porto di Crotone sono arrivati altri 80 migranti che erano a bordo di un’imbarcazione che è stata intercettata a poche miglia dalla riva. È stato un guardacoste della Guardia di finanza a raggiungere la barca a vela sulla quale si trovavano i migranti, che dopo il trasbordo sono stati condotti in porto. Le operazioni di sbarco si sono svolte sotto il controllo dell’ufficio immigrazione della Questura, che negli ultimi dieci giorni ha gestito 11 dei 16 sbarchi che ci sono stati da inizio agosto sulle coste crotonesi.

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