Olaf Scholz è il nuovo cancelliere tedesco: ecco il giuramento (Video)

Olaf Scholz è il nuovo cancelliere tedesco. Il leader socialdemocratico ha ottenuto dal Bundestag 395 voti su 707. Per succedere ad Angela Merkel Scholz aveva bisogno di 369 voti.

Sulla carta, Scholz disporrà nel nuovo Parlamento di 416 voti su 736, la somma dei seggi della coalizione “semaforo” tra Spd, Verdi e Liberal democratici. Il nuovo cancelliere si è quindi recato nella residenza del presidente Frank-Walter Steinmeier, che gli assegnerà formalmente l’incarico. Successivamente, alle 13, Scholz rientrerà a Bundestag dove presterà giuramento.

Il ministro delle Finanze e vicecancelliere del governo di Grande Coalizione – noto per la calma che è solito ostentare in ogni situazione – ha attraversato anche i mesi della crisi del Covid con quel misto di efficienza e sicurezza che lo caratterizzano e che ai tempi di Schroeder – quando aveva il compito di difendere le controverse riforme del suo cancelliere – un po’ per il linguaggio da tecnocrate di cui si serviva un po’ per l’atteggiamento robotico che gli veniva attribuito – gli valse il soprannome di ‘Scholzomat‘, coniato per lui da ‘Die Zeit’ unendo il suo cognome alla parola Automat, che indica un distributore automatico o una macchina.

“Ero l’uomo incaricato di vendere il messaggio. Ho dovuto dimostrare una certa implacabilità”, avrebbe detto più tardi Scholz, spiegando di essersi sentito “davvero un ufficiale”. “Non c’era margine di manovra”. Si trattava di dimostrare assoluta lealtà nei confronti del leader del partito e cancelliere e alla stessa Spd. “Non stavo cercando di salvare me stesso ma il partito”.

Da ministro delle Finanze, Olaf Scholz è stato negli ultimi mesi il volto della risposta alla crisi del Coronavirus, l’uomo incaricato di fornire i mezzi per superare la crisi e permettere ai suoi concittadini di uscire dalla tempesta. “Stiamo mettendo tutte le armi di cui disponiamo sul tavolo per dimostrare che siamo abbastanza forti per superare qualunque sfida economica che questo problema potrebbe generare”.

All’interno della Spd, non pochi hanno avuto difficoltà ad entusiasmarsi per il suo stile pragmatico e piuttosto introverso, restio a dire più di quanto assolutamente necessario. Ma Scholz è andato avanti ricoprendo diversi incarichi: è stato segretario generale della SPD, sindaco di Amburgo, ministro delle finanze tedesco e vice cancelliere.

E’ considerato un membro dell’ala conservatrice del partito, ma è anche difficile da definire attraverso categorie politiche. Come vice leader dell’organizzazione giovanile Spd, Jusos, molte delle sue opinioni erano socialmente radicali e molto critiche nei confronti del capitalismo. Ma è passato molto tempo da quando Scholz è entrato a far parte della Spd come studente delle superiori nel 1975 e dalla sua elezione al Bundestag nel 1998. Durante quegli anni, Scholz ha gestito il proprio studio legale ad Amburgo, specializzato in diritto commerciale, dove ha imparato molto su come funzionano l’economia e il mondo delle imprese. E questo ha lasciato il segno.

Ci è voluto molto tempo perché Olaf Scholz riconoscesse che la politica richiede capacità di far arrivare il proprio messaggio politico ma quando i candidati alla leadership della Spd hanno girato il paese alla fine del 2019, il ministro delle Finanze sembrava trasformato: è apparso più coinvolto, più accessibile e, soprattutto, più amichevole, allo stesso tempo, non ha nascosto la sua convinzione di essere l’uomo giusto per l’incarico, che non gli ha risparmiato una sconfitta inattesa per mano della coppia di esponenti dell’ala di sinistra Saskia Esken e Norbert Walter-Borjans.

Ma il vecchio soldato di partito Scholz ha tenuto duro. È rimasto concentrato sul proprio lavoro al governo e ha lasciato fare i nuovi leader della Spd, con lealtà. Nei mesi successivi alla sua nomina a candidato alla cancelleria ha evitato di fare gaffe. Ad agosto i suoi indici di popolarità hanno cominciato a salire. Si è presentato come un faro di stabilità ed a lui è stato attribuito il merito dell’inaspettato ed evidente aumento di popolarità nei sondaggi di opinione per la Spd.

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