Offendono la Ceccardi della Lega: “sei una cagna”, ma la femminista Boldrini, invece di solidarizzare, mette sopra…

Quando i vigliacchi hanno paura, di solito offendiono e aggrediscono. E se in Toscana il candidato alla regione ha bisogno di sfogare le sue frustrazioni contro la candidata del centrodestra, qualcosa di strano c’è. Forse la paura di perdere.

Parliamo di Eugenio Giani, che senza nessun motivo preciso si è scagliato contro Susanna Ceccardi in maniera volgare: “Ceccardi che è una cagna al guinzaglio di Salvini”.

Cosa? Una Cagna? Ma come fa un personaggio politico che aspira a chissà cosa di definire una donna “una cagna”.

Ma dove è finita la solidarietà delle palladine della giustizia della sinistra, che insorgono a qualunque ora anche se qualcuno osa chiedere come fa a fare il ministro una con la terza media come Teresa Bellanova?. Nulla. Non riescono proprio ad essere coerenti ed onesti intellettualmente.

Finanche Laura Boldrini, si indigna a metà: “Infelice la frase di #Giani nei confronti di #Ceccardi. La polemica politica non deve mai trascendere in espressioni offensive o sessiste. Però mettiamoci d’accordo, questo deve valere per tutti, esponenti della #Lega inclusi”. E cosa c’entra ora la Lega? Se sei centro alle frasi sessiste, lo sei a prescindere, altrimenti cadi nella logica del pane al pane vino al vino. Ammesso che frasi di questo genere siano mai state usate da esponenti di spicco della Lega.

Insomma, per la Boldrini e sinistra la Lega è un’ossessione.

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