Notte di raid aerei israeliani in Medio Oriente. Fonti Usa: “Iniziate limitate operazioni di terra in Libano”

By Filippo Jacopo Carpani

Non si fermano le operazioni israeliane nei cieli del Libano. Nella notte tra il 28 e il 29 settembre, i caccia con la stella di Davide hanno colpito decine di obiettivi degli Hezbollah, tra cui lanciarazzi, edifici utilizzati dai terroristi libanesi e depositi di armi. Le Idf, stando a quanto riferito da due funzionari statunitensi ad Abc News, avrebbero iniziato o starebbero per iniziare attacchi via terra di portata limitata oltre la Linea blu, per distruggere postazioni dei combattenti del Partito di Dio.

Le fonti sentite dal media americano hanno fatto riferimento a “movimenti al confine su piccola scala” e hanno spiegato che la decapitazione della leadership di Hezbollah non sarà sufficiente a neutralizzare il gruppo terroristico e a raggiungere l’obiettivo di permettere ai circa 60mila sfollati israeliani di ritornare nelle loro case nel Nord del Paese. I due funzionari, però, hanno anche affermato che al momento non pare che lo Stato ebraico abbia ancora preso una decisione riguardo a un’operazione di terra in Libano.

Sono stati registrate azioni anche lungo gli altri fronti in cui le forze di Tel Aviv sono impegnate. L’aviazione ebraica ha preso di mira Hamas, con due raid contro Gaza City e Jabaliya che, secondo i media palestinesi, avrebbero causato la morte di almeno tre persone. Notizia di un bombardamento, la cui responsabilità non è ancora chiara, è giunta anche dalla Siria, dove 12 combattenti pro-Iran sarebbero stati eliminati nella zona di Deir Ezzor, città vicina al confine con l’Iraq.

Attorno alle 5 del mattino italiane, inoltre, è suonata l’allerta per l’infiltrazione di un drone a Eilat, città nel Sud del Paese e affacciata sul Mar Rosso. La Resistenza islamica in Iraq, gruppo sostenuto da Teheran, ha rivendicato la responsabilità dell’azione, affermando di aver preso di mira un “bersaglio vitale”.

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