By Filippo Jacopo Carpani
L’Ucraina è in procinto di mobilitare decine di migliaia di nuovi soldati per risolvere il problema della mancanza di truppe al fronte. Secondo un’inchiesta pubblicata il 2 giugno sul Washington Post, però, i comandanti sul campo si stanno preparando a dover gestire il fatto che la maggior parte delle nuove reclute sarà schierata senza aver ricevuto un addestramento sufficiente.
“Abbiamo avuto ragazzi che non sapevano nemmeno come smontare e montare un’arma”, ha dichiarato al quotidiano americano un vice comandante di battaglione della 93a Brigata meccanizzata, nome di battaglia Schmidt. “Stiamo perdendo un sacco di tempo nell’addestramento di base, ma se, Dio non voglia, ci sarà uno sfondamento vicino a Chasiv Yar e avremo una nuova fanteria che non conosce le cose di base, sarà mandata lì a morire”. Un altro ufficiale ha affermato che i centri di addestramento sono a corto di munizioni perché queste vengono risparmiate per le truppe già coinvolte negli scontri con l’esercito russo, il che significa che le nuove reclute hanno poca esperienza nello sparare con proiettili veri. “È un problema, non abbiamo un sistema di addestramento adeguato”, ha spiegato, aggiungendo che l’Ucraina ha bisogno dell’aiuto di istruttori dei Paesi Nato.
Queste misure sono state giudicate molto controverse, ma la continua pressione delle forze russe in Donbass e a Kharkiv hanno costretto il regime di Kiev ad applicarle. Mosca ha reclutato soldati tra la popolazione carceraria fin dall’inizio del conflitto.
A fare per prima un uso esteso di questa pratica è stata la compagnia militare privata Wagner del defunto Evgenij Prigozhin, che al suo picco ha raggiunto una capacità operativa di 50mila uomini.