Non ce l’ha fatta Camilla Canepa la 18enne colpita da trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca

Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante colpita da trombosi ricoverata da domenica in gravi condizioni all’ospedale San Martino di Genova non ce l’ha fatta. La giovanissima aveva fatto il vaccino AstraZeneca 14 giorni prima dell’evento trombotico, partecipando il 25 maggio a uno degli open day organizzati nel capoluogo per incentivare anche i più giovani a effettuare il vaccino contro il coronavirus.

A dare l’annuncio è stato il sindaco di Sestri Levante, Valentina Ghio: “Purtroppo, poche ore fa, Sestri Levante è stata colpita da un lutto che mai avremmo voluto vivere. L’amministrazione comunale e tutta la città si stringono intorno alla famiglia della ragazza scomparsa oggi. In questo momento di dolore esprimo tutto il mio affetto e la mia vicinanza ai familiari di Camilla”. Le sue condizioni erano apparse da subito molto gravi e Camilla era stata sottoposta a un intervento urgente per la rimozione meccanica del trombo e anche a un’altra operazione necessaria ad allentare la pressione intracranica causata dall’emorragia. Tutti gli sforzi sono però stati vani e per per Camilla, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.

Mentre il dibattito sull’opportunità di somministrare i vaccini a vettore virale (AstraZeneca e J&J) agli individui under 60: l’azienda sanitaria della Liguria Alisa ha proceduto a ritirare il lotto Abx1506 del vaccino AstraZeneca, lo stesso somministrato a Camilla Canepa e a un’altra donna di 34 anni, tutt’ora ricoverata in gravi condizioni all’ospedale San Martino di Genova. Si tratta di una sospensione “in via precauzionale“, come si precisa nella nota informativa.

“La rete di farmacovigilanza si è attivata tempestivamente ed efficacemente per raccogliere e trasmettere ad Aifa le segnalazioni ricevute per i successivi approfondimenti”, ha detto Barbara Rebesco, direttore Politiche del farmaco di Alisa. La nota si conclude spiegando che “in via cautelativa, fino a nuova comunicazione, abbiamo deciso di sospendere il lotto interessato appena ricevuta la seconda segnalazione di reazione avversa appartenente allo stesso lotto”.

Intanto Giovanni Toti chiede ora chiarezza sul vaccino di Oxford: “Se oggi il Cts deciderà che il vaccino Astrazeneca non va bene, vorrei semplicemente venisse fatta una comunicazione univoca e chiara, per dare una risposta a chi ha già fatto o deve ancora fare il vaccino. Lo chiedo come presidente di Regione che, come tutti i miei colleghi, si sta spendendo insieme a tutta la Sanità in questa enorme campagna di vaccinazione oltre che nella gestione della pandemia”. Anche Giorgia Meloni su Facebook ha alzato la voce: “Non se ne può più di questo caos e di questa approssimazione. Chiedo che il Governo riferisca immediatamente in Parlamento. Gli italiani devono sapere. Pretendiamo trasparenza e chiarezza: non si scherza con la salute dei cittadini”.

Anche Anna Maria Bernini è intervenuta sulla vicenda: “La nostra bussola in questa pandemia è sempre stata l’ascolto della scienza, e la scienza ci sta portando fuori dall’incubo. Ma i continui stop and go su AstraZeneca, con le raccomandazioni sulle fasce di età che sono cambiate più volte in pochi mesi, sono oggettivamente un fattore destabilizzante che mina la fiducia nei vaccini e rischia di rallentare un piano che sta funzionando alla perfezione”. Il capogruppo Forza Italia al Senato ha quindi chiesto al ministero della Salute e al Cts di prendere una posizione chiara e definitiva “dando un messaggio univoco su quale vaccino somministrare nelle varie fasce di età”.

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