Nomine Rai, Gasparri asfalta Augias: “Non può permettersi di fare il moralista: ecco perché”

Corrado Augias, reduce da un’intemerata contro il premier Meloni, giudicata aggressiva nel corso di un’ispitata da Giovanni Floris, mette il carico da 11. Ma trova un Gasparri al quale certe ricostruzioni strumentali proprio non si possono fare. L’editorialista e scrittore è protagonista di in un’intervista alla Stampa in cui dipinge una “Meloni che vuole mettere le mani dappertutto” inrelazione alla nomine che si stanno predisponendo in Rai. Azienda che Augias conosce bene e dunque parlare di lottizzazione dell’azienda di viale Mazzini solo ora che c’è il centrodestra è ridicolo. Lo scrittore e conduttore di lungo corso dà le sue patenti. «L’occupazione della tv pubblica è stata sempre massiccia. Ma lo spettacolo a cui stiamo assistendo è preoccupante», dice in tono oracoleggiante.

Difende a spada tratta Fuortes, anche se nessuno intende rimuoverlo prima dei tempi previsti, a meno che non lo voglia lui. Lo ha spiegato bene Lollobrigida in un’intervista al Corriere oggi in edicola. Eppure la narrazine che passa è di una “Marcia sulla Rai”, come ieri titolava Repubblica. Augias insiste: “Allontanandoci dal caso Fuortes-Lissner, possiamo dire che quella a cui stiamo assistendo è una fase molto brutta. Non si sa che fine faranno molti programmi e personaggi della Rai. Alcuni nomi che si sentono fare sono buoni, altri meno. Allontanare Stefano Coletta dalla direzione di Rai 1, ad esempio, è stato uno sbaglio». Gli è stato fatto notare che la gestione Sanremo lo ha in qualche modo penalizzato. Ma Augias prosegue con i suoi moralismi. Ammette che la lottizzazione in Rai è sempre esistita, ma  «è importante che i nuovi dirigenti siano all’altezza del compito. Ma se uno pensa alla scelta di certi ministri fa fatica a restare sereno». Insomma, le scelte tra l’altro non ancora effettuate dal governo Meloni, sarebbero già censurate preventivamente.

«Meloni vuole mettere le mani dappertutto e deve tenere assieme le irrequietezze di un politico un po’ in declino come Salvini e le voglie di quel che resta di Forza Italia», dichiara. A questo punto arriva il commento puntuto del vicepresidente della Camera: «Leggo le interviste moralistiche di Corrado Augias. E credo che dovrò ricordargli la mia interpellanza parlamentare nella quale ricordo le sue vicende su possibili fondi neri percepiti in ambito di premi letterari; le polemiche su suoi libri che sarebbero stati in parte copiati da altri; e le vicende, non proprio specchiate, di sue ipotizzate collaborazioni con i servizi segreti esteri quando nell’est europeo c’era al potere il comunismo. Tralascio le influenze familiari in ambito Rai – è un fiume in piena Gasparri- perché sarebbe poco elegante parlarne. Ho ripresentato l’interpellanza su Augias ricapitolando alcune vicende della sua vita. Perché visto che fa il moralista è bene che la gente sappia con chi abbiamo a che fare».

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