No Green pass, è caos totale: guerriglia a Trieste. A Milano ricompaiono i gilet gialli. E a Torino gli Anarchici ne fanno da padrone

Scontri si stanno verificando a Trieste tra la polizia e i manifestanti No Green pass. Lo schieramento di agenti si è mosso da piazza Unità d’Italia e avanza per spingere i manifestanti lontano, ricacciandoli verso piazza della Borsa. Ottomila persone, secondo la questura, si sono concentrate in piazza Libertà  per la manifestazione di protesta contro l’obbligatorietà del Green pass. Si tratta oggi del settimo corteo a Trieste contro l’obbligo della carta verde sul lavoro.  Il corteo, anticipato da polemiche e sfide con le autorità di polizia, è caratterizzato da poche persone che indossano la mascherina, rarissimi distanziamenti sociale e pochi steward del servizio d’ordine. Il corteo è aperto da un furgone sul quale è montato un altoparlante dal quale è stato più volte raccomandato ai partecipanti di indossare la mascherina e che illustra le ragioni della protesta.

Le forze dell’ordine hanno poi sgomberato la zona di Capo di piazza e di piazza della Borsa dove erano arretrati i manifestanti. Polizia e carabinieri in tenuta antisommossa sono avanzati, senza caricare, allontanando le persone che avrebbero voluto restare a manifestare. In piccole unità di pochi uomini, polizia e carabinieri hanno allontanato tutti.

E stato un sabato di manifestazioni in molte città. Momenti di tensione si sono verificati a Torino durante uncorteo degli anarchici. I dimostranti hanno tentato di imboccare correndo una via laterale del centro storico che in quel momento non sembrava presidiata dalle forze dell’ordine. Un cordone di poliziotti del reparto mobile si è parato contro all’improvviso e li ha respinti, in piazza Savoia. I manifestanti hanno lanciato bottiglie e un grosso petardo. In precedenza i manifestanti avevano imbrattato muri e vetrine di UniCredit e Banca del Piemonte in via Pietro Micca e via Cernaia. In piazza Savoia sono state lanciate uova piene di vernice e bottiglie contro le forze dell’ordine.

Scontri anche a Milano, dove i manifestanti hanno deviato dal percorso previsto inizialmente per il corteo No Green pass. Arrivati a metà di corso di Porta Romana, invece di girare a sinistra in via Lamarmora i manifestanti hanno imboccato corso di Porta Vigentina; percorrendo quindi una strada non prevista dalla Questura. Il corteo si è diretto verso la Darsena, bloccando completamente il traffico. Alcuni manifestanti stanno portando in spalla una bara di cartone avvolta in una bandiera dell’Italia con dei garofani sopra per celebrare “il funerale della libertà”. Tra i manifestanti è comparso anche un gruppo di lavoratori della logistica con i gilet gialli. Espongono lo striscione ‘ora è sempre resistenza’ – in omaggio alle proteste che si sono viste in Francia.

Circa tremila manifestanti “no green pass” hanno sfilato per le vie del centro storico di Padova. Un paio di persone hanno aggredito verbalmente una giornalista di Telenuovo, Marzia Pretolani, mentre stava riprendendo il corteo. “Lei deve dormire male dalla vergogna, vi dovete vergognare tutti: vi siete fatti un vaccino inutile – le hanno inveito contro – ; lei ha il cervello fuso, voi raccontate solo quello che vi pare”. La provocazione è andata avanti dieci minuti mentre, la giornalista riprendeva tutto. L’eco della notizia di questa aggressione è stata duramente criticata sui social. Mai prima di oggi i manifestanti no pass avevano preso di mira i giornalisti in modo così esplicito. A parte questo episodio, la manifestazione è proseguita senza altri incidenti. Questo è probabilmente l’ultimo corteo autorizzato dei no pass. Martedì prossimo è previsto un comitato in prefettura per valutare lo stop.

Circa cento persone sono scese in piazza a Napoli, come ormai fanno di sabato già da qualche settimana, per dire no all’obbligo del Green pass. La manifestazione si sarebbe dovuta tenere, come al solito, in piazza Dante. Ma i manifestanti a causa delle avverse condizioni meteo si sono spostati nella galleria Principe di Napoli. Diverse le persone che hanno preso la parola per illustrare le loro ragioni. Ma dal Coordinamento napoletano questa settimana è partito anche un appello ai vari movimenti ad essere più uniti perché, è stato detto, “solo insieme vinceremo una battaglia che sarà sempre più dura e difficile”.

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