Nino Di Matteo in Commissione Antimafia, Massimo Giletti a valaga contro Bonafede: “Comportamento gravemente incomprensibile” Ma il ministro non lascia la poltrona

By Pasquale Aveta (per ith24)

Se oggi stiamo scrivendo un’altra pagina buia della politica italiana, lo dobbiamo esclusivamente a Massimo Giletti. Un giornalista che è riuscito, grazie alle sue fonti, a portare alla luce diversi scandali. Dalle scarcerazioni, al mancata nomina del Pm Nino Di Matteo a Capo del Dap.

Giletti, manda in onda le motivazioni di Di Matteo, e del “perché non ho parlato per due anni”. 

“In questi 2 anni – precisa Nino Di Matteo – tanti giornalisti sapevano com’erano andati i fatti, mi hanno proposto interviste che ho sempre rifiutato per ragioni istituzionali. Nonostante avessi giudicato gravemente incomprensibile il comportamento del ministro Bonafede, non volevo delegittimare o apparire come colui che voleva delegittimare il lavoro del ministro e del capo del Dap Francesco Basentini, che non ho mai conosciuto”.

E ancora: “Nell’ultimo periodo ci sono state centinaia di scarcerazioni, riguardanti anche soggetti condannati per mafia in via definitiva e appartenenti al circuito di alta sicurezza e si era dimesso Basentini”.

Ed è proprio a margine di queste dichiarazioni che il ministro Bonafede avrebbe dovuto, seduta stante, rassegnare le proprie dimissioni. Cosa che non ha fatto e non farà per attaccamento al potere e alla poltrona. Ma il dato più sconcertante è che non ha ancora detto chi gli ha impedito di nominare Di Matteo a Capo del Dap.

E Giletti, chiosa: “Una situazione, nei fatti, intollerabile”.

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