Niente mercatini di Natale e stop a cenoni in famiglia. Ecco le conseguenze del virus sulle feste

Un Natale senza mercatini colpisce quasi 7 italiani su 10 (70%). Tanti sono infatti i connazionali che lo scorso anno hanno frequentato i tradizionali appuntamenti che animano le piazze, a partire dalla festa dell’Immacolata. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè sullo stop ai mercatini di Natale imposto con l’ultimo Dpcm.

La conferma – sottolinea la Coldiretti – arriva dopo la decisione di sospendere i mercatini in Trentino Alto Adige ed in altre località turistiche. Viene meno così una opportunità di fare acquisti per sfuggire alle solite offerte. Tra quanti frequentano i mercatini solo il 5% infatti non fa alcun acquisto. Mentre ben il 50% spende in prodotti enogastronomici che rappresentano l’acquisto piu’ gettonato. Anche se in molti scelgono decori natalizi, prodotti per la casa, oggetti artigianali, capi di abbigliamento e giocattoli.

La deputata di Forza Italia Maria Teresa Baldini in una nota sottolinea: “Qualcuno spieghi perché nelle regioni gialle i mercati all’aperto sono consentiti, mentre quelli di Natale sono vietati ovunque, a prescindere dalla classificazione del rischio epidemiologico. Ci sono forse ambulanti di serie a e ambulanti di serie b o semplicemente il governo si prepara a nuove e più rigide restrizioni?”.

Del resto lo stesso premier Giuseppe Conte aveva chiarito, in un’intervista al Corriere,  che il Natale non sarà lo stesso degli anni passati: “Non immagino feste natalizie con baci e abbracci, cenoni e tombolate. Spero ci guadagneremo un po’ di serenità e che l’economia potrà marciare a pieno regime”. Sulla stessa lunghezza d’onda le dichiarazioni di Ursula Von Der Leyen: “Sarà un Natale diverso”.

Il crollo delle spese di fine anno a tavola e sotto l’albero rischiano di dare, denuncia ancora Coldiretti, “il colpo di grazia ai consumi alimentari degli italiani che nell’intero 2020 secondo fanno segnare un crollo storico del 12% con una perdita secca di 30 miliardi di euro: il peggior risultato del decennio per effetto della paralisi del canale della ristorazione che non viene compensato dal leggero aumento della spesa nel carrello delle famiglie”. A pesare, elenca ancora Coldiretti, i limiti e le chiusure ma anche lo smart working con il taglio delle pause pranzo, il crollo del turismo, soprattutto straniero.

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