Napoli, dopo l’uccisione del baby rapinatore, la risposta della polizia: “Questa è una guerra, ma noi non siamo soldati”

By Pasquale Aveta (per ith24)

Sono ancora molto scossi gli agenti per quanto accaduto oggi a Napoli, dopo l’uccisione del rapinatore 15enne. Ma anche per la reazione dei familiari della vittima che dopo aver appreso della morte hanno messo a ferro e fuoco il pronto soccorso del policlinico, come se la colpa fosse dei medici.

Valter Mazzetti, segretario generale dell’Fsp Polizia di Stato, interviene all’ANSA a seguito della disgrazia: “E’ una situazione straordinaria e richiede misure straordinarie. Si può fingere che non sia così. Ma allora tutti continueranno a subire. E la battaglia per la legalità e la sicurezza sarà persa. La verità è che in questa provincia si vive una situazione straordinaria. Che necessita di una risposta straordinaria. Prima di tutto con l’adeguamento di norme che consentano all’instancabile lavoro svolto dalle Forze di polizia di produrre risultati concreti. Duraturi, determinanti, invece di restare come una sola piccola goccia nel mare. E’ guerra, e qualcosa deve cambiare. Bisogna avere il coraggio di ammetterlo e mettere in campo misure idonee. Con norme più stringenti, strumenti più severi, risposte giudiziarie più immediate. Pene certe e reali. Lo Stato deve riguadagnare la libertà per i cittadini su questa porzione di suolo italiano. E riaffermare la propria autorevolezza”.

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