Napoli, liste, Caldoro a valanga sulle ombre del Tar: Compatti con Maresca

Feriti, ma ancora in piedi. E, soprattutto, disposti a profondere il massimo sforzo per sconfiggere l’inevitabile «eccesso di disfattismo», sempre in agguato in questi casi. L’esortazione a moltiplicare gli sforzi arriva da Stefano Caldoro, già presidente della regione Campania e ora a fianco di Catello Maresca, candidato a sindaco di Napoli. Quattro delle 12 liste a suo sostegno sono (al momento) cadute sotto la mannaia del Tar. Tra queste anche quella della Lega (Prima Napoli). Una decisione fortemente contestata da Maresca («è un golpe, uno schiaffo allademocrazia»), che ha già annunciato ricorso. 

Ma Caldoro invita a reagire senza tentennamenti. Innanzitutto ricompattandosi intorno a Maresca. «È nostro obbligo e nostro dovere fare grande unità attorno al candidato sindaco», raccomanda l’ex-governatore. Che si professa non completamente pessimista sull’esito degli annunciati ricorsi («attendiamo fiduciosi»). «Ma – aggiunge – anche nel caso in cui dovessero essere respinti dal Consiglio di Stato, dobbiamo tenere in piedi la macchina». Significa che chi non si trova più candidato, «deve vivere la campagna elettorale come se lo fosse ancora». D’altra parte, incalza Caldoro, «ci sono comunque otto liste e non sono poche».

Così come non sono pochi i 25 giorni che sparano i napoletani dal voto. Nel concreto, la sua sollecitazione è finalizzata a ricreare quel clima unitario che ha latitato a lungo nei rapporti all’interno della coalizione nella fase precedente alla presentazione delle liste. Soprattutto a livello delle municipalità – Napoli ne conta dieci – si sono registrate vere e proprie lacerazioni tra i civici di Maresca e le liste dei partiti a suo sostegno. Ora incomprensioni, fraintendimenti e legittime rivalità devono finire alle spalle di tutti. È per questo che Caldoro esorta tutti, a partire dal candidato sindaco, a reagire con una «grande iniziativa unitaria» che dia il «segnale» che la squadra è compatta. «Siamo tutti in campo – conclude -. E questa voglia di combattere deve essere rafforzata anche attraverso un’iniziativa comune»

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