By Tommaso Giacomelli
L’alluvione che ha devastato la regione di Valencia (con oltre 200 morti) ha costretto la MotoGP a una difficile decisione: cancellare il Gran Premio previsto nella città spagnola fra due settimane e cercare una nuova sede per la gara conclusiva della stagione. Questa scelta, presa con il supporto dei piloti stessi, testimonia la sensibilità dell’organizzazione verso la difficile situazione che sta attraversando la comunità valenciana. Uno dei principali portavoce della causa “no a Valencia” è stato il campione in carica Francesco Bagnaia, che aveva dichiarato: “Non penso sia giusto correre lì. Spero che prendano in considerazione che a livello etico non è la situazione giusta né la cosa corretta. Anche a costo di perdere il Mondiale, io a Valencia non sono disposto a correre“. La sfida adesso trovare una location alternativa in tempi brevi, tenendo conto di una serie di fattori cruciali.
Imperativo trovare l’alternativa
Il primo ostacolo è rappresentato dalla data. Inizialmente si era pensato di mantenere la data originale del 17 novembre, anche in caso di cambio di sede. Tuttavia, per garantire ai nuovi organizzatori il tempo necessario per allestire l’evento, si è optato per posticipare la gara di una settimana, al weekend del 22-24 novembre. La scelta della nuova sede è resa complessa da diverse variabili. La disponibilità dei circuiti in quel periodo è limitata, e le condizioni climatiche a fine novembre in Europa potrebbero rappresentare un problema. Inoltre, i costi logistici per il trasporto di tutto il materiale necessario, compresi gli pneumatici, devono essere attentamente valutati.
Tra le opzioni in considerazione, spiccano alcuni circuiti iberici. Jerez, in Andalusia, sarebbe disponibile solo la settimana successiva alla data inizialmente prevista, a causa della Coppa Lamborghini che si terrà nel weekend del 17 novembre. Barcellona, con un clima generalmente favorevole a fine novembre, potrebbe rappresentare una valida alternativa. Aragon, invece, presenta un rischio elevato di condizioni meteorologiche avverse in quel periodo dell’anno. Oltre alla Spagna, si valutano anche le opzioni di Portimao, in Portogallo, e del Qatar. Il circuito di Portimao, con il suo clima mite, potrebbe essere una buona soluzione, ma la logistica potrebbe rappresentare una sfida. Il Qatar, invece, offre la disponibilità del circuito nella settimana precedente all’arrivo della Formula 1, ma a costi decisamente elevati.
La MotoGP al servizio di Valencia
L’ipotesi di rimanere a Sepang, in Malesia, dove si correrà questo weekend, è stata scartata a causa di problemi con la fornitura degli pneumatici, che arriverebbero troppo tardi. In questo momento di difficoltà, il mondo della MotoGP si stringe attorno alla popolazione di Valencia. I piloti, in prima linea nella raccolta fondi per le vittime dell’alluvione, hanno espresso la loro solidarietà.
La Dorna, l’organizzatore del campionato, si è impegnata a comunicare la decisione finale sulla nuova sede il prima possibile, anche se non oggi. L’obiettivo è garantire una conclusione emozionante e sicura per la stagione 2024 della MotoGP, offrendo al pubblico uno spettacolo all’altezza delle aspettative.