Morte di David Rossi, la Procura di Genova indaga tre pm di Siena. Rizzetto (FdI): “Atto che farà ulteriore chiarezza”

La Procura della Repubblica di Genova ha iscritto sul registro degli indagati i tre ex pubblici ministeri della Procura di Siena che, come riporta La Verità, effettuarono il sopralluogo nella stanza di David Rossi, l’ex capo della comunicazione di Mps, morto il 6 marzo 2013. Una notizia che fa discutere.

«È un passaggio molto importante. Non mi ergo a giudice né a pm né ad avvocato, ma penso che, dopo un po’ di tempo, questo atto farà ulteriore chiarezza». Lo afferma all’Adnkronos il deputato FdI Walter Pizzetto, membro della Commissione di inchiesta sulla morte di David Rossi nella scorsa legislatura e tra i principali promotori, commentando la notizia, riportata dal Messaggeroe dalla Verità, dell’indagine sui tre pm di Siena, titolari del fascicolo sulla morte dell’ex capo della Comunicazione di Mps. Le contestazioni riguardano, scrive il Messaggero, «la mancata verbalizzazione della perquisizione, con annessa ispezione informatica e sequestro, della stanza usata da Rossi».

«Dopo la chiusura anticipata della scorsa legislatura – osserva Rizzetto – ho presentato una proposta per l’istituzione di una nuova Commissione di inchiesta: penso e spero che quando sarà calendarizzata ed istituita avremo notizie più fresche rispetto a questa indagine e rispetto al fatto che, da quanto ho capito, i pm saranno ascoltati» dai colleghi di Genova.

Matteo Renzi, dal canto suo, su Twitter scrive: «La procura di Genova apre un’inchiesta sui pm senesi del caso David Rossi. Dopo 10 anni. Ma per un garantista questo non è il punto. Chi ha fatto quelle indagini a Siena si deve solo vergognare. Nell’edizione aggiornata de Il Mostro spiego il perché».

Anche il senatore di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, nella scorsa legislatura presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, commenta la notizia. «Quando abbiamo raccolto le dichiarazioni sia delle forze di polizia, intervenute immediatamente dopo la morte di David Rossi, sia del colonnello Aglieco (ex comandante provinciale dei carabinieri di Siena ndr) – ha detto all’Adnkronos – avevamo capito che potevano emergere profili di possibili reati e abbiamo immediatamente trasmesso tutte le carte sia alla Procura di Genova sia al Csm sia alla Procura Generale ciascuno per i profili di propria competenza. Questa intuizione, probabilmente, ha trovato conferma nelle attività della Procura di Genova per la parte relativa al sopralluogo».

E poi prosegue: «Questo è un aspetto importante ma ci sono anche molti altri aspetti che attendono di essere chiariti: chi e perché ha cancellato il video (in cui si vedono due persone uscire dalla sede di Mps ndr), cosa ci facevano alle ore 20 quei dipendenti a Mps e perché sono usciti da un’uscita secondaria, perché il portiere ha detto che tutte le porte erano chiuse e invece quella era aperta e facilmente fruibile».

«Restano tante cose non chiare: vediamo che il lavoro sinergico della Commissione e della magistratura porta a sviluppi di cui attendiamo gli esiti», continua Zanettin. Riguardo al fatto che, al contrario della procura di Genova, il Csm non sembra essersi mosso, Zanettin risponde: «Questa domanda andrebbe fatta ad Ermini (vicepresidente del Csm ndr)».

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