Molestie a scuola: “Scattati una foto al seno e avrai la sufficienza”

A Castrolibero, Cosenza, una scuola intera è tutt’ora in protesta contro le presunte molestie di un professore verso alcune alunne. Il caso sta tenendo banco. Jennifer, studentessa, ha racconta ai microfoni di Francesca Ronchin a Non è l’arena su La7 le richieste incincepibili del docente e le pressioni psicologiche subite in classe troppo a lungo. Il racconto è drammatico, inconcepibile. Nella puntata del 13 febbraio Massimo Giletti ha dato voce alla studentessa: “Quando iniziava la lezione con lui mi sentivo subito a disagio per tutto il tempo”. “Mi disse ‘vai in bagno, scattati una foto al seno e ti do la sufficienza‘”.  “Ora voglio difendermi e denunciare”.

Giletti inizia la puntata con la vicenda del Liceo Valentini Majorana di Castrolibero dove gli studenti hanno occupato l’istituto. In collegamento con l’inviata di La7 ci sono  studenti e genitori. Il caso è delicato e la ragazza è visibilmente scossa. Il suo racconto va avanti con la testimonianza di un incubo che si ripeteva in classe in continuazione: “Faceva sempre battute sul seno grosso, il sedere grosso. Faceva sempre allusioni alle nostre parti intime, a me sempre sul seno. Mi guardava il seno sempre e faceva commenti sulla sua grandezza. Anche durante le interrogazioni. Avevo 14 anni, ero minorenne, mi ha traumatizzata”.

Diverse studentesse hanno denunciato la situazione nella scuola. Il profesore le apostrofava con un linguaggio spinto e allusivo. “Una volta, sulla discesa che porta al piazzale dei bus, quel prof mi ha visto dall’auto e ha abbassato il finestrino urlando: ‘Che coda alta e lunga che porti, sembri proprio una bella cavalla. E io ho tanta voglia di galoppare’” ha raccontato un’altra studentessa nei giorni scorsi. Un clima inaccettabile. “Dal secondo al quarto liceo”, prosegue la ragazza, “ha perpetrato costante violenza nei confronti miei e delle mie compagne. Continue allusioni sessuali – lui le chiamava battute – sulle nostre vite intime – la curvatura del nostro sedere, le dimensioni del seno. Diceva in classe che avrebbe fatto sesso con noi e nessuna, immerse com’eravamo nella cultura sessista di quella scuola, ha davvero pensato potessero essere violenze”.

I genitori delle studentesse sono fuori dalla scuola a supportare la protesta . “I nostri ragazzi stanno  dormendo nell’aula Magna, a terra, sui cartoni: dall’aria dei bocchettoni del condizionatore esce aria fredda”. La scuola, dicono, sta facendo di tutto per scoraggiarci ad andare mia”. Ma la protesta e l’occupazione proseguono.

Pubblicato da edizioni24

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