Minzolini a valanga contro il governo: “Covid, credevano di aver messo su una Task Force, invece è gestito come un circo da strani giocolieri”

Covid. Pensavamo fosse una task force quella messa su dal governo. Invece era un circo. E’ uno dei passaggi chiave del “Retroscena” firmato Augusto Minzolini che in maniera ineccepibile spiega perché il destino di Conte era segnato fin dagli albori dell’epidemia Covid; e perché al punto in cui siamo Draghi  possa fare poco per rimediare. Due indizi fanno una prova, ma qui di indizi ce ne sono tanti. “Ci sono le mascherine farlocche, acquistate in Cina dagli uffici dell’ex commissario per l’emergenza Domenico Arcuri; ci sono i respiratori fasulli provenienti sempre da Pechino. Stavolta  su richiesta dell’ex capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. C’è il caso del responsabile dell’Oms di Venezia, Francesco Zambon: denunciava l’assenza dal 2006 di un piano pandemico aggiornato; e giudicava la gestione dell’emergenza «caotica e creativa»: quel giudizio che l’ attuale vicedirettore dell’Oms, Ranieri Guerra, ha tentato di fare ammorbidire. Ne conseguono una serie di avvisi di garanzia.

Ma non interessa quella che ora da più parti si invoca: una Norimberga giudiziaria, quanto una Norimberga politica.Perché si è trattato di una tragedia che poteva essere limitata nei suoi effetti più devastanti, scrive l’editorialista del Giornale. Un processo politico sarà doveroso perché i “limiti” delle decisioni assunte  potevano essere “chiari a tutti fin dalle prime settimane di questa tragedia”: a cominciare dalle vicende dei comuni di Alzano e Nembro dove il Covid-19 fece una strage e su cui indaga la Procura di Bergamo. A questo punto la storia si deve fare anche con i “se” .”Se solo non si fosse stati animati da una sorta di «contismo militante», leggiamo, “la storiella del «modello Italia» si sarebbe subito rivelata per quella che era:   una mezza barzelletta”.

Poi si è perseverato negli errori: banchi a rotelle, ritardi nei bandi delle terapie intensive o nell’arruolamento di vaccinatori; quindi le mascherine fasulle e la vicenda dei respiratori. Per non parlare – scrive Minzolini- dei personaggi che hanno fatto da corollario a tutto ciò, appartenenti a “strani mondi”: da Benotti, all’imprenditore che si occupava d’altro a un cittadino ecuadoregno O, ancora, “la strana mail del fornitore dei respiratori cinesi di Pechino, che tira in ballo Massimo D’Alema. Che – si viene a sapere dalle inchieste della Verità – per mesi sarebbe consigliere politico «ombra» di Conte, nel ruolo di garante – che guarda caso siede nel board di una fondazione (la Silk road cities alliance) collegata alla stessa impresa venditrice: (Silk road global information limited).

Con questo carico di fallimenti sulle spalle la larga e sconclusionata maggioranza extralarge di Draghi dovrebbe fare miracoli. Ma più passano le settimane e più si scopre che l’organizzazione messa in piedi per affrontare il Covid-19, non era una task-force per l’emergenza, ma un mezzo circo, con tanto di giocolieri per studiare strani provvedimenti e acrobati mediatici per nasconderne i fallimenti”. Con un’aggravante: il ministro della Sanità, Speranza, che non dà  una parola di spiegazione su tutte questo circo. Interessa, pertanto, che si arrivi prima o poi non a una  Norimberga giudiziaria, quanto una Norimberga politica, che metta in  chiaro le ombre gli errori, soprattutto chi ha perseverato negli errori. Il caos di queste ore nelle piazze e nei bisticci sulle riaperture stanno perseverando con questo “circo”

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