Milano sempre più violenta, fa paura! Piantedosi in città il 10 maggio

Stupri, accoltellamenti, rapine, violente, degrado: la questione sicurezza a Milano alza l’asticella dell’allarme ogni ora che passa. E proprio mentre lo choc per quanto accaduto nelle scorse ore alla stazione centrale – con l’ultimo, agghiacciante episodio di violenza sessuale perpetrato ai danni di una 36enne francese di origini marocchine, pestata a sangue e brutalmente stuprata in uno degli ascensori dello scalo ferroviario – il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi decide di fare il punto della situazione in presenza. E annuncia che sarà in città il prossimo 10 maggio per presiedere un Comitato provinciale. Un appuntamento fissato per garantire una maggiore sicurezza, con particolare riguardo alla stazione centrale e alle zone adiacenti.

Dunque, il titolare del Viminale prende in mano la situazione che sembra essere sfuggita al controllo, e da tempo, del sindaco Sala. «Ci confronteremo sui risultati dei controlli interforze. E una analoga iniziativa farò la prossima settimana anche a Roma», anticipa il ministro sull’imminente – e non più procrastinabile – punto sulla situazione. «In sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica – ha dichiarato allora Piantedosi – ci confronteremo sui risultati dei controlli interforze che sono in corso dallo scorso gennaio. E che proseguiranno anche nei prossimi mesi».

E ancora. «Grazie ad una azione capillare di vigilanza del territorio – prosegue Piantedosi – siamo riusciti ad arrestare nell’arco di poche ore gli autori di tutti i più gravi episodi accaduti». Una risoluzione tempestiva ed efficace, per cui il titolare del Viminale ha ringraziato «le forze di polizia, per tutto l’impegno che stanno assicurando per prevenire e contrastare la commissione di reati. Oltre che garantire la vivibilità di zone cittadine, particolarmente esposte a fenomeni criminali». Ora, però, serve una svolta ulteriore. E il ministro Piantedosi è evidentemente deciso a imprimerla.

Perché, oltre alla emblematica mossa del numero uno di Via de Pretis, dalle denunce di tv e forum sui social, alla cronaca quotidiana, è ormai evidente che più che un allarme, su Milano incombe un’emergenza sicurezza. Una realtà sempre più difficile, quella della città, in balìa di sbandati e irregolari pericolosi. Come l’ultimo episodio dello stupro in stazione testimonia drammaticamente… Una catena di eventi criminali, frutto avvelenato di anni di politiche di sinistra che, tra accoglienza indiscriminata e propaganda, hanno mirato più a lanciare l’immagine da cartolina di un fatidico “modello Milano”. Piuttosto che a mettere in campo interventi concreti e strategie risolutive: iniziative, insomma, finalizzate a disinnescare paure e rischi reali.

Un problema su cui i consiglieri comunali di centrodestra sono in rivolta da tempo. E di cui hanno denunciato frequentemente a Palazzo Marino una gestione della sicurezza cittadina manchevole e inefficace. Non solo: è praticamente quotidiano anche l’urlo di Striscia la notizia sulla criminalità milanese. E risale ad appena il 6 marzo scorso il caso dell’ennesimo disperato che ha accoltellato ben sei persone: il 23enne marocchino Rhasi Abrahman, arrestato dalla polizia dopo avere ferito con un coltello sei passanti in zona Stazione Centrale a Milano, durante una serie di rapine violente.

Mentre è appena del 5 aprile scorso il caso del 36enne egiziano – regolare sul territorio nazionale – presunto stupratore di una ragazza di 21 anni. La violenza si è consumata su un treno regionale in transito a Milano, in direzione Treviglio. Poi, come se non fosse già abbastanza, tra giovedì e venerdì scorsi arriva la notizia dell’ennesimo scempio. Dell’ultima violenza sessuale inferta dall’aguzzino di turno in un ascensore della Stazione Centrale. Vicende che, oltre allo choc, scatenano paura. Insicurezza. E indignazione…

Pubblicato da edizioni24

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