Milano, i leader del centrodestra uniti per Fontana: “Con noi l’Italia vera, che non crede alle menzogne di una politica vecchia e falsa”

Giorgia, Giorgia”. Grande folla al teatro Dal Verme di Milano, per la manifestazione elettorale del centrodestra a sostegno della candidatura di Attilio Fontana alle Regionali. Numerosissime le bandiere di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che sventolano nel teatro, in cui ha aperto l’iniziativa il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi. È una prova di grande coesione, una bella prova di forza. «C’è bisogno di questo entusiasmo», dice la premier, «perché dimostra una realtà completamente diversa da quella che dipingono. Dicevano “l’Italia con la Meloni sarà isolata a livello internazionale”. Ora dicono: “oh le rivolgono la parola, le stringono la mano”. Io sono andata in Europa e ho detto “guardatemi, non ho le antenne, non sono verde”. Il consenso che abbiamo lo dimostra. E dalle urne ci aspettiamo una grande risposta». «Cento giorni di governo con degli alleati, anzi con degli amici», dice a sua volta Salvini. «Non lo dico per forma ma per sostanza: Maurizio, Silvio e Giorgia per me sono amici, non sono solo colleghi di lavoro».

Grande affetto ha accolto Silvio Berlusconi, quando l’intera platea del teatro si è alzata in piedi per accogliere il presidente di Forza Italia. È stato il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, che stava intervenendo dal palco, ad accogliere il Cavaliere, «vero fondatore del centrodestra. Grazie Silvio perché ci sei e continui a fare queste battaglie». Berlusconi ha subito elogiato il premier Meloni: «Giorgia è trasparente e ha capacità assoluta. Abbiamo iniziato col piede giusto, in pochi mesi abbiamo risolto tanti problemi».

Una “carezza” anche al leader della Lega: «Bravo Matteo, gli voglio bene, perché è sempre sorridente, trasparente: è come se lo conoscessi da una vita, è bravissimo..». Questo il clima che si respira nel centrodestra alla vigilia dell’appuntamento regionale di domenica e lunedì prossimi. Le previsioni sono rosee e con il consueto ottimismo Berlusconi ha ribadito: La Lombardia è «la nostra casa, vinceremo alla grande. Se vince la Lombardia, vince l’Italia». La parola è passata quindi a Matteo Salvini: «Ringrazio qualche ministro lombardo che è qua, ringrazio – da lombardo e da segretario della Lega – Roberto Calderoli. Che dopo 30 anni ha portato in Cdm l’avvio dell’autonomia, che significa un paese più moderno, efficiente, sicuro e laborioso».

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Un ringraziamento “speciale” è andato al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “Che in tre mesi sta provando a fare miracoli”, afferma  il leader della Lega durante il suo intervento. Poi si rivolge al premier: “”Giorgia, quanti uccelli del malaugurio… Doveva cascare il mondo e invece ci sono le bollette del gas che scendono, le pensioni minime e gli stipendi più bassi che salgono. Questo significa governare come centrodestra”. E ha promesso agli elettori: “State sicuri, noi sconfiggeremo i professionisti del no a tutti i costi. Quelli che non vogliono strade, termovalorizzatori, centrali nucleari, treni, ponti. Noi vogliamo un paese che viaggi veloce e sicuro”. Dunque un plauso al candidato governatore, Fontana. “Penso che Attilio vincerà, perché è una persona in gamba, onesta, è un lombardo concreto e capace. Sta facendo una campagna elettorale bella e propositiva, l’unica cosa che mi dispiace è che dalle sinistre non arrivino proposte ma insulti e bugie”.

E alle bugie risponde Meloni con la concretezza: “La bolletta del gas scenderà del 34,2%: questo dimostra che i risultati del governo sono concreti”, esclama, rivendicando”la battaglia vinta sul tetto del gas”. E ha aggiunto: “Il governo fa cose perché non ha padroni e risponde solo agli italiani. Ma la platea del teatro Dal Verme di Milano si è scaldata quando il presidente del Consiglio ha parlato degli anarchici. “Sicuramente con noi non possono trattare”. Pubblico in piedi, bandiere di tutto il centrodestra che sventolavano, applausi e grida, di nuovo  “Giorgia, Giorgia”. “Grazie per l’entusiasmo, ma ragazzi così finiamo alle 9…”, ha detto con la consueta ironia Meloni, fortemente applaudita anche quando ha parlato della normativa europea sulla farina d’insetti e dei numeri dei rimpatri. “Non mollare Giorgia”, si è sentito urlare dal pubblico prima della conclusione dell’intervento, a cui è seguito un lungo applauso del pubblico in piedi.

“Di quel che dicono gli altri non ci interessa”, dice il premier ricordando ricostruzioni inverosimili. “Qui siamo davanti a due Italie- una che racconta del disastro, del baratro, del declino… E lo so… Ma poi c’è un’altra Italia, quella che leggo dai dati – e lo dico in punta di piedi. Ma dallo scorso 22 ottobre lo spread è sceso, la borsa ha guadagnato 20 punti; le stime su Pil sono passate da -0,2 a +06, iniziamo a vedere il calo dell’inflazione; e sentiamo dice che forse la recessione potrebbe non esserci. Non dico che questo avviene grazie al governo, ma all’ottimismo dei cittadini. Diteci con il voto del 12 e 13 febbraio qual è l’Italia vera”. E ancora: “Dicevano che saremmo stati isolati nel mondo e in Europa, ma vedete… io penso che il miglior ministro degli esteri che questa Nazione abbia avuto si chiama Silvio Berlusconi”.

Fontana ringrazia: “Grazie a leader che con la loro presenza hanno dimostrato l’attenzione per la nostra grande Lombardia. Se qui da 28 anni governa il centrodestra e la Lombardia sta andando più veloce degli altri, un motivo ci sarà: è che il centrodestra quando governa governa bene e Meloni lo sta dimostrando”. E si congeda così: “Chiudo con tre promesse: mi impegno a non consentire alle sinistre di governare la nostra regione. Non lasceremo la nostra regione nelle mani di chi non ha idee e progetti e non vuole guardare al futuro”.

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