Migranti, roba da Ctu, la spy story di “Repubblica”: è la Russia che ce li manda per favorire il centrodestra. Ora chiamate il 118

Un nuovo racconto in perfetto stile spy story si aggiunge a questa campagna elettorale, che in una sola settimana ha già prodotto canovacci per intere saghe. A offrirlo è oggi Repubblica, in un articolo intitolato «L’arma dei migranti sul voto. I barconi spinti in Italia dai mercenari della Wagner». La tesi sarebbe che la Russia, per il tramite dei propri mercenari, stipa centinaia e centinaia di migranti sui barconi e li manda sulle nostre coste in modo che il centrodestra possa agitare l’allarme invasione e giovarsene a fini elettorali.

Ma leggiamo direttamente da Repubblica, che della vicenda fa l’apertura di prima pagina: «I nostri servizi di intelligenceavevano lanciato il primo alert già poche settimane dopo l’inizio della guerra in Ucraina: il Cremlino può utilizzare la sua influenza in Cirenaica per aumentare le partenze dei richiedenti asilo. A giugno un nuovo alert, più circostanziato. Negli ultimi giorni, in concomitanza con la crisi del governo Draghi, i segnali raccolti dal terreno non hanno lasciato più dubbi. Il rubinetto è stato aperto. E a beneficiarne sarà chi cerca il consenso sventolando di fronte agli elettori lo spauracchio dell’invasione dei migranti: in primis, Matteo Salvini». E ancora: «La Libia – ragiona con Repubblica una fonte qualificata dei nostri apparati di sicurezza – è un cannone puntato sulla campagna elettorale: l’immigrazione è forse l’arma più potente per chi ha interesse a destabilizzare e, dunque, a interferire sul voto di settembre».

Ora, benché cambi lo scenario, come si vede gli elementi di base della trama sono sempre gli stessi, in tutto e per tutto simili a quelli proposti ieri da La Stampain quel pezzo sulle “ombre russe”sulla caduta di Draghi: ci sono i servizi segreti, e d’altra parte che spy story sarebbe senza?; c’è qualche una potenza stranierache briga per i suoi interessi, che ovviamente è la Russia, come da antica e consolidata tradizione del genere letterario; c’è soprattutto il centrodestra, che si fa strumento e recettore di queste manovre per accaparrarsi quel potere fine a se stesso che brama sopra ogni cosa.

La spy story sui migranti, però, perfino più di altre, finisce per diventare un racconto comico: più Austin Power che James Bond, considerando che da anni il centrodestra denuncia inascoltato l’incremento progressivo degli approdi sulle nostre coste e chiede provvedimenti decisi per fermarlo, a partire, con FdI, dal blocco navale. S’è perso il conto degli interventi politici e parlamentari contro il ministro Lamorgese, delle accuse di incapacità, delle richieste di dimissioni.

Ancora ieri sera Giorgia Melonipostava il video di un intervento del capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida, che nei giorni scorsi richiamava alla legalità sull’immigrazione e sulle ipocrisie e le responsabilità del Pd sul tema. «È arrivato il momento di porre fine alle politiche immigrazioniste di certa sinistra, che ha spalancato i nostri confini all’immigrazione clandestina di massa», ha scritto a commento la Meloni. Ma ora Repubblica fa lo scooppone sul fatto che se le nostre coste sono un colabrodo è colpa della Russia che vuole favorire il centrodestra.

Pubblicato da edizioni24

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