Meloni nella giornata dedicata ai bambini: diritti e esigenze loro sono nel cuore e al centro del governo

«Oggi si celebra la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Una ricorrenza estremamente importante, che intendiamo celebrare confermando l’impegno a 360 gradi del Governo per garantire a bambini e adolescenti il godimento di quei diritti sanciti dalla Convenzione Onu. E che spesso vengono negati o non assicurati come dovrebbero». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una nota. E subito vengono alla mente due momenti significativi sul tema. Due circostanze che hanno visto la premier andare al cuore della questione già in queste prime settimane di governo. Il primo: quanto ha affrontato l’argomento “giovani” nel discorso alle Camere, appena un mese dopo la vittoria alle urne. Il secondo: quando nella ricorrenza del 4 novembre, Giorgia Meloni si è allontanata a piedi dall’Altare della Patria mentre un gruppo di bambini la chiama e la applaude. E lei non si fa pregare. Parla con loro e scatta selfie in cui tutti sorridono.

Nella prima occasione, col discorso al Parlamento, Giorgia Meloni esordì dicendo che «L’Italia non è un Paese per giovani». E citando i Neet (i ragazzi che non studiano e non lavorano) sottolineò come «la risposta di certa politica è stata promettere a tutti la cannabis libera. Perché era la risposta più facile». Mentre il lavoro del governo in carica – assicurò – punterà «sulla crescita» con le attività artistiche e culturali. Lo sport. La formazione scolastica, «per lo più affidata all’abnegazione e al talento dei nostri insegnanti, spesso lasciati soli a nuotare in un mare di carenze strutturali, tecnologiche, motivazionali». Un discorso propositivo, intriso di passione e slancio prospettico, che oggi il presidente del Consiglio ribadisce ed amplia nel segno del superamento delle criticità.

Asserendo: «La crisi pandemica, il difficile contesto economico che ne è derivato e la complessa congiuntura internazionale nella quale ci troviamo stanno incidendo profondamente sul nostro tessuto economico e sociale. Hanno aggravato problemi già noti, dalla povertà alle diseguaglianze, e creato nuove emergenze. Bambini e ragazzi stanno pagando il prezzo più alto. Dati e statistiche sono concordi nel dire che le dure restrizioni alla socialità imposte durante la pandemia hanno avuto pesanti conseguenze sulla salute e sul benessere psicologico dei più piccoli e dei più giovani». Senza dimenticare, inoltre, «l’aggravarsi della diffusione delle dipendenze patologiche. Il crescente fenomeno del bullismo e delle baby gang. Così come non si può più trascurare l’impatto dei social network e delle nuove tecnologie».

Un mondo bifronte, quello del web, del quale – aggiunge la Meloni – «bisogna aiutare i nostri ragazzi a comprendere il duplice volto. Uno strumento – prosegue quindi – che non va condannato a priori. Ma che va reso un luogo sicuro, proteggendo i nostri bambini e ragazzi dalle insidiose trappole del cyberbullismo e della pedopornografia online». E per questo, garantisce la premier, «il Governo intende istituire un gruppo di lavoro con tutti i Ministeri e le Istituzioni competenti per stilare un piano d’azione operativo e concreto». Perché «dare nuova centralità ai bambini e ai ragazzi è una priorità: una sfida epocale, che intendiamo portare avanti perché il futuro della nostra Nazione dipende dalla capacità di rispondere ai bisogni delle giovani generazioni».

Per quanto riguarda il bagno di folla di giovani e giovanissimi che ha inondato di sorrisi e cori la premier alle prese con le celebrazioni del 4 novembre scorso, parlano le immagini raccolte in video ancora in circolazione sul web. Quelle che hanno fatto storcere il naso e alzare il sopracciglio a certa sinistra, lontana dagli umori e dalle necessità del Paese. E che, di contro, hanno dimostrato come l’interlocuzione della Meloni parta anche dall’incontro, e dal richiamo, di bambini e adolescenti.

Pubblicato da edizioni24

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