Matteo Lepore: “300 camice nere”. Fango sul governo? La risposta di Piantedosi

“Credo sia grave che chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico a livello nazionale abbia permesso a 300 persone vestite in camicia nera di entrare nella nostra città e sfilare davanti alla Stazione 2 Agosto 1980”. Lo ha scritto in un post su facebook il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, in merito alla manifestazione che sabato ha visto Rete dei patrioti e Casapound sfilare nei pressi della stazione. Una presa di posizione quella di Lepore che ha fatto parecchio discutere.

E al sindaco di Bologna risponde il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi: “Sono stupefatto dalle dichiarazioni del sindaco Lepore al quale, come doveroso, il Governo ha sempre assicurato ogni forma di convinta e leale collaborazione, da ultimo in occasione della recente alluvione della città e delle connesse polemiche che ne sono conseguite”, ha affermato il ministro, che, in una nota, ha aggiunto: “Viene messa in discussione la correttezza dell’operato della prefettura e delle forze di polizia nella complessa e sempre delicata attività di gestione dell’ordine pubblico. C’è qualche irresponsabilità nell’accreditare la tesi non veritiera della presunta contrarietà allo svolgimento di una manifestazione facendo riferimento a documenti ufficiali che, al contrario, testimoniano che nessun divieto era stato richiesto, ma era stato solo dato mandato alla questura di negoziare tempi e percorsi della manifestazione, come del resto sempre avviene”.

Secondo il ministro, “ancor più grave insinuare presunte regie o interventi ’da Romà. Confido – ha concluso Piantedosi – che il termine della campagna elettorale per le imminenti elezioni regionali riporti alla ragione e all’impegno istituzionale nell’esclusivo interesse dei cittadini”.

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