Massacri di Bucha, gli attivisti e i 007 di Kiev puntano il dito contro la Brigata orientale: sono loro i responsabili

Ci sarebbe la cosiddetta “Brigata Orientale” dietro i massacri di Bucha. Si tratta dell’unità militare 51460, la 64esima brigata di artiglieria motorizzata, proveniente dal villaggio di Knyaze-Volkonskoye, in quel lembo di Russia che oltrepassa la Mongolia, si insinua dietro la Cina e guarda al Giappone. Il loro comandante ha un nome, scovato e diffuso dagli attivisti di InformNapalm, dunque non confermato da fonti ufficiali, poiché non compare in una lista che pure è stata pubblicata dall’intelligence del ministero della Difesa ucraino. Si tratterebbe del tenente colonnello Omurbekov Azatbek Asanbekovich, che dovrebbe avere 41 anni. «Siamo riusciti a trovare anche l’indirizzo di casa del boia russo», hanno scritto sui social gli attivisti di InformNapalm, dicendosi pronti a rendere pubblici tutti i nomi e i recapiti di «questi assassini e stupratori».

Di stanza nell’area di Bucha, secondo quanto ricostruito, oltre alla 64esima brigata, c’erano anche i carristi della 36esima armata del distretto dell’estremo oriente russo e membri del 331esimo Reggimento parà della 98esima divisione aerotrasportata. È però soprattutto sulle forze comandate da Asanbekovich che si concentrano le attenzioni degli attivisti, decisi a dare un’identità – e all’occorrenza anche dei recapiti – agli autori del massacro di Bucha.

Un lavoro svolto parallelamente all’intelligence ufficiale e che quasi sembra in concorrenza, secondo quanto si legge sul canale Telegram di InformNapal. L’intelligence ucraina, infatti, secondo quanto riferito da The Kyiv Indipendent, ha pubblicato i nomi, i gradi e i dettagli del passaporto dei russi in servizio nella 64esima brigata che ha occupato Bucha fino al 31 marzo, sottolineando in una nota che «tutti i criminali di guerra saranno processati e perseguiti per crimini contro la popolazione civile ucraina».

InformNapalm, però, su Telegram ha precisato che «con buona pace della Gur (l’intelligence ucraina, nder), questo elenco è del 2018, cioè non include molti che hanno effettivamente preso parte all’aggressione contro l’Ucraina, ma potrebbero esserci quelli che si sono dimessi anche prima del 2019-2021. Naturalmente, questo elenco è utile per chiarire i dati sui criminali di guerra, ma – hanno precisato gli attivisti – ancora una volta si tratta di uno strumento di verifica e non di una guida all’”azione diretta”. Richiamiamo quindi l’attenzione sul fatto che secondo l’elenco, le ricognizioni aggiuntive dovrebbero essere effettuate separatamente, la conferma dovrebbe essere trovata in fonti aperte, in modo che l’inevitabile punizione riguardi proprio chi la merita».

Dall’elenco inoltre, secondo quanto emerge dal post di InformNapalm, proprio per questo mancava il nome del comandante della brigata, che gli attivisti invece hanno spiegato di aver «raccolto tramite Osint (le fonti aperte di intelligence, ndr)», scoprendo «che ha assunto la sua posizione solo nel 2021, e precedentemente ha prestato servizio in altre formazioni militari delle Forze armate». InformNapalm, inoltre, ne ha pubblicato anche l’indirizzo email, dal quale si evince che Asanbekovich potrebbe essere nato nel 1981, l’indirizzo di casa e il numero di telefono. Si tratta, dunque, di informazioni al momento attuale non confermate da alcuna fonte ufficiale.

Pubblicato da edizioni24

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