Mascherine, non è un addio. Prorogato l’obbligo fino al 30 settembre per ospedali e mezzi pubblici

Prorogato l’uso obbligatorio delle mascherine. Fino al 30 settembre 2022. Il dibattito  di queste settimane sull’utilità degli strumenti di protezioni anti-covid si dissolve nella nuiva bozza di disegno di legge che oggi sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri. L’obbligo, scaduto oggi, per altri tre mesi riguarderà ospedali, Rsa e mezzi di trasporto pubblico. Il sottosegretario Silerila metta in positivo. “Stop alle mascherine tranne nei luoghi a rischio. Come ospedali e Rsa. E laddove è maggiore il rischio di contagio come i mezzi di trasporto, soprattutto a lunga distanza”. Così il sottosegretario alla Salute, ospite di Timeline suSkyTg24, fa il punto delle misure e le proroghe degli obblighi che il Cdm sta adottando in queste ore. L’obbligo, oltre che nelle strutture sanitarie, resterebbe solo per i treni a lunga percorrenza. Mentre è in corso una valutazione se rimuoverlo anche negli aerei.

Insomma la dead line di metà giugno che avrebbe dovuto segnare l’inizio della definitiva libertà ritrovata si rivela parziale. C’è chi, come Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ironizza sul metodo scientifico sul quale si basa il ministero per prendere le sue decisioni. “Visto che il ministro Speranza è positivo al Covid-19, le mascherine non servono a nulla. Sipario”. Così in un tweet contro i dispositivi di sicurezza, resi insopportabili dal caldo di queste ore. Da oggi l’Italia, comunque,  dice addio alla mascherina quasi ovunque. Scade l’obbligo in alcuni luoghi al chiuso come cinema, teatri e impianti sportivi. Impressionanti i numeri che arriva dalla Società italiana di medicina ambientale. Sono oltre 46 miliardi le mascherine utilizzate in Italia da inizio pandemia ad oggi. E ben 129 miliardi a livello globale quelle consumate ogni mese, ovvero 3 milioni al minuto.

Ai circa 2 miliardi di mascherine utilizzate in Italia dalla popolazione scolastica a partire dallo scoppio dell’emergenza,  si aggiungerebbero i 16 miliardi in capo ai lavoratori e una quota stimabile in 28 miliardi per l’utilizzo quotidiano nelle varie situazioni indoor e outdoor. “Sul fronte dell’ambiente, le mascherine hanno avuto un impatto paragonabile a quello di uno tsunami – dice  il presidente Sima, Alessandro Miani – L’Oms ha stimato in 3,4 miliardi le mascherine che finiscono ogni giorno nella spazzatura. Assieme a 140 milioni di kit di test, che hanno il potenziale di generare 2.600 tonnellate di rifiuti non infettivi (principalmente plastica) e 731.000 litri di rifiuti chimici”.

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