Marocco, libera Ikram Nazih, l’italo-marocchina che “offese” l’Islam

“Ikram Nazih è stata liberata oggi in Marocco”, ha confermato nel pomeriggio la Farnesina, dopo un tam tam durato alcune ore. La ragazza italo-marocchina era stata cindannata per offese contro la religione per aver condiviso una vignetta satirica su Facebook nel 2019. Studentessa di 23 anni con doppia cittadinanza, nata in Italia, era stata  fermata il 20 giugno scorso a Casablanca  e condannata a tre anni e mezzo di carcere per oltraggio all’Islam per un contenuto condiviso sul web nel 2019. A denunciare pubblicamente il fatto in Italia era stato il deputato della Lega Massimiliano Capitanio chiedendo al governo italiano di intervenire ufficialmente.

Ikram Nazih è nata a Vimercate, nella provincia di Monza e Brianza, da genitori marocchini, è iscritta all’Università di Marsiglia, in Francia. Il 20 giugno scorso sarebbe stata fermata all’aeroporto di Casablanca, in Marocco, dove si trovava in vacanza. La causa del procedimento contro Nazih sarebbe un post su Facebook del 2019, poi cancellato, non prima che un’associazione religiosa marocchina ne facesse oggetto di denuncia. “Voglio ringraziare l’ambasciatore italiano in Marocco Armando Barucco e il sottosegretario Enzo Amendola per l’impegno che hanno dedicato alla causa. Assieme abbiamo seguito la vicenda dal primo momento, avendo a cuore unicamente il benessere della nostra connazionale, nel pieno rispetto del lavoro delle istituzioni e della giustizia marocchine”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

“Finalmente è stata liberata Ikram Nazih la studentessa 23enne italo-marocchina, detenuta da giugno scorso , in carcere a Marrakech , per aver pubblicato su Facebook, nel 2019, un post satirico giudicato offensivo dell’Islam. Per il post ironico, su un versetto del Corano, la giovane era stata riconosciuta colpevole e condannata in primo grado; oggi arriva la notizia della sua liberazione , confermata anche dalla Farnesina”. Lo dichiara la senatrice Isabella Rauti , capogruppo di Fdi in Commissione Diritti umani.

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