Mare, il punto di Rampelli: “fonte di ricchezza e occasione di crescita. La prossima manovra partirà da qui”

«Finalmente si è scoperto che il mare non è solo bello, ma anche una fonte di ricchezza straordinaria. Questi 8mila chilometri di costa, che rendono inimitabile la nostra penisola, oltre a tutelare possono rappresentare un’occasione di far crescere l’economia del Paese». Un’apertura di prospettive, quella enucleata dal vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, a margine del “Secondo summit nazionale sull’economia del mare Blue Forum” in corso a Gaeta.

Un punto, sulla cosiddetta legge Salva-Mare, sul quale poi l’esponente di FdI ha aggiunto: «La legge di bilancio che affronteremo, la prossima, sarà una legge in cui si vedrà la differenza anche sul salva-mare. Non trascureremo nulla per l’economia diffusa che orbita intorno alla penisola italiana».

Non solo. Proseguendo nella sua disamina, Rampelli ha spiegato anche che «i comuni sono i punti di osservazione di ciò che è legato al mare. Dei “sensori”, utili a segnalare alle regioni, per esempio, le questioni, come il continuo consumo degli arenili». «Nelle coste – ha infatti contestualmente ricordato il vicepresidente della Camera – ci sono operatori balneari. C’è la pesca, e non dobbiamo intervenire solo quando le cose non funzionano: dobbiamo essere sistematici nel coordinare gli interventi dello Stato».

E ancora. «Bisogna fare i fatti», ha sottolineato ancora Rampelli, ricordando lo sforzo del governo Meloni in Emilia-Romagna. «Ci auguriamo di poter essere capaci nel trasformare le intenzioni in azioni. Il dissesto idrogeologico è figlio di tanti aspetti, come la questione climatica; la decarbonizzazione è uno degli obiettivi: ma ci sono problemi atavici tipici del nostro territorio», ha quindi aggiunto. Asserendo a stretto giro: «Dobbiamo essere efficaci, anche con l’aiuto dell’Europa».

Infine, sul mare come risorsa e non solo come fronte emergenziale da tutelare, l’esponente di FdI aggiunge: «Avere a che fare con questa distesa di acqua ci ha fatto abituare alla coesistenza, ma ci ha impedito di capire come il mare può diventare risorsa economica di sistema, e rappresentare un valore in più. Non ci voleva una scienza infusa per immaginare l’importanza del ministero del Mare e cercare la valorizzazione tra l’Italia e il Mediterraneo. Siamo cerniera tra Nord e Sud del mondo, il punto più prossimo dell’Europa al continente africano, che è ricchissimo. E sarà la nuova Asia: ha risorse gigantesche, è stato depredato dal colonialismo che ha sfruttato la popolazione, bambini compresi».

Non solo. «Il Mediterraneo – ha rimarcato Rampelli – è anche il punto di congiunzione tra continenti come l’Asia e le Americhe. Ci vogliono intelligenza e geopolitica per valorizzare le ricchezze che abbiamo». Un’idea di un ponte di congiunzione che porta direttamente al dibattito sullo Stretto. Riguardo al quale Rampelli sottolinea: «Il ponte sullo Stretto costituisce la possibilità dell’Italia meridionale di essere agganciata all’Europa ricca. E consentirà il passaggio dell’Alta velocità, il potenziamento della rete stradale, autostradale e ferroviaria della Sicilia e della Calabria».

Concludendo: «Non si è mai capito perché debbano ritenersi prioritariamente necessarie le infrastrutture secondarie o, al contrario, quelle primarie. Io credo – ha chiosato Rampelli – sia impensabile fare il ponte senza intervenire sul resto. Il processo sarà simultaneo. Il sogno però è quello di poter portare i limoni siciliani dal mercato ortofrutticolo di Vittoria a Lione in 24 ore. E da lì agganciare le dorsali per tutto il mercato euroasiatico».

Pubblicato da edizioni24

Pubblicato da ith24.it - Per Info e segnalazioni: [email protected]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.