Mamme che picchiano i figli, li cacciano, e poi tanto basta dare la colpa ad altri per sentirsi a posto con la coscienza, e influencer che partoriscono in diretta per 12mila euro: “Sono una donna d’affari e devo fare soldi”

La società di oggi sta andando a puttane, ah pardon. Usiamo il politicamente corretto: a baldacche. Anzi. Ritiriamo tutto. Sta andando a carte 48. Non c’è più religione. Ognuno si sente più furbo dell’altro credendo di usare la legge a propria convenienza. Farne un uso improprio.

Abbiamo scritto di mamme che per coprire la loro insipiemza, il loro forma mentis, e cioè quello di scappare dalle proprie responsabilità, sono arrivate a vendere anche il loro corpo. Si sono prostitute. In maniera velata. In maniera elegante. Hanno picchiato i loro figli, messi alla porta. Dimenticati. Tanto poi ci penserà la giustizia. Volevano farci mangiare la foglia ma si sono incartate da sole. Un po come dire: Signor Rossi, perché ha picchiato suo figlio? Perché l ha mortificato, umiliato al punto da farsi odiare? Risposta: perché mia moglie è una ladra e una prostituta. Regge? No. Se la moglie del signor Rossi è una prostituta ed una ladra, pagherà dinanzi alla legge. Ed il signor Rossi in qualità prima ancora di uomo, ma di genitore, doveva difendere quel figlio. Tutelarlo. A maggior ragione se la moglie fosse una puttana. In questi casi la giustificazione è peggio dell’azione, perché offende e mortifica l’intelligenza di chi ha un po di materia grigia. Figuriamoci dei magistrati, la legge. Poi abortiscono. Uno, due volte. Come se la vita umana fosse una scorza di melone da buttare nell’immondizia. E poi c’è chi invece vuole partorire in diretta TV, per soldi. Roba da far accapponare la pelle. Sono due storie completamente diverse tra loro, ma ci fanno capire in che epoca viviamo. Quello che conta per le due donne, sono i soldi. Questi maledetti soldi che riescono ad annebbiare il cervello delle persone. A renderle pazze. Fino a rinnegare il proprio sangue.

Partorire in diretta social per 12mila euro. È l’idea della influencer britannica Carla Bellucci, 39 anni, 121mila follower, tre figli già all’attivo, il quarto in arrivo. «Tanta gente partorisce all’interno di programmi e documentari per la TV non riesco a vedere la differenza. Sono sicura che non vengono nemmeno pagati», ha commentato Bellucci, respingendo al mittente le critiche per una scelta che, ai suoi occhi, appare più che naturale: monetizzare.

Bellucci “venderà” il suo parto su OnlyFan, una piattaforma in cui l’accesso ai contenuti dei personaggi social preferiti è a pagamento. Pare che l’idea le sia stata suggerita da un fan, in una di quelle fortunate congiunzioni astrali in cui due menti aperte si incontrano dando vita a qualcosa di inedito. Dev’essere stata una cosa tipo: “Pagherei per vedere il tuo parto”, “In effetti, potrei farmi pagare per far vedere il mio parto”. E il resto sta per diventare storia.

«Sono una donna d’affari e ho bisogno di fare soldi», ha spiegato ancora l’influencer a proposito del parto in diretta. Bellucci, quindi, non ha nascosto l’entusiasmo per le occasioni di businessche le sono capitate da quando ha annunciato la nuova gravidanza, che, secondo i calcoli del tabloid britannico Daily Star, le ha già portato in tasca più di 40 mila sterline. Non parliamo solo della più classica delle foto in posa con il passeggino di marca. «Ho ricevuto addirittura richieste per vendere il mio latte materno, che non sapevo nemmeno che si potesse fare», ha detto Bellucci al giornale, che di recente ha rivelato come tutta questa sovraesposizione comporti non solo guadagni, ma anche un costo:l’influencer ha ricevuto insulti e minacce di morte ed è stata costretta a rafforzare i sistemi di sicurezza della sua casa.

Lei, comunque, non sembra disposta a farsi intimorire e sul suo profilo Instagram continua a postare foto della sua gravidanza. «Il meglio deve ancora venire», ha scritto sull’ultima, postata due giorni fa e fornita di tutto il corredo d’ordinanza: sguardo da pantera, abito corto e iper scollato e mano sulla pancia. Manca solo il tacco tigrato…

Pubblicato da edizioni24

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