By Francesca Galici
Nuova inchiesta esclusiva del quotidiano il Tempo, che ha pubblicato le presunte intercettazioni risalenti al 4 agosto a carico di Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace e oggi eurodeputato con il gruppo Avs, all’epoca dei fatti indagato per le irregolarità nella gestione dei migranti. “Queste qua sono le mie controdeduzioni… Queste qua sono delle integrazioni fatte da un magistrato che si chiama Emilio Sirianni di Magistratura Democratica, che ovviamente è dalla nostra parte“, avrebbe detto Lucano al telefono, facendo emergere un sistema messo in piedi per tentare di salvare il cosiddetto “modello Riace”. Da quanto emerso dall’articolo pubblicato dal quotidiano, quindi, al fianco di Lucano ci sarebbero stati anche i magistrati della corrente di sinistra.
Tutto questo emergerebbe dagli atti con cui il Csm ha valutato negativamente l’operato di Sirianni, citato da Lucano, giudice civile della Corte di Appello di Catanzaro. Sarebbe stato lui a impegnarsi im prima persona per “salvare” Lucano, in quanto “condizionato dal rapporto di amicizia e di condivisione di pensiero“. A fronte di questo, per il Csm Sirianni avrebbe “inteso offrire a quest’ultimo il proprio ‘apporto’ non solo di conoscenza tecnico-giuridica ma anche in termini più ampi, di (impropria) capacità di influenzare gli organi politici e la pubblica opinione, in ragione dell’appartenenza ad uno dei gruppi della Magistratura associata”.
Sempre il quotidiano il Tempo ha pubblicato anche stralci di intercettazioni in cui viene coinvolto anche il procuratore Nicola Gratteri, per il quale l’ex sindaco e la toga non hanno certo parole di simpatia. È settembre quando Lucano e Sirianni parlano del procuratore. “Gratteri è un grandissimo figlio di buona donna, è uno che non se la guasta con nessuno, ma che cazzo ne so che ci passa per la mente a quello, non lo so
“, avrebbe detto il togato. “Ma pensa con me… che ci ho timore di lui, che si sbaglia completamente
“, avrebbe risposto l’attuale europarlamentare. E dopo qullo che, stando alle intercettazioni pubblicate sul quotidiano sarebbe uno scambio con toni al vetriolo contro il procuratore, Sirianni avrebbe aggiunto: “Lui è quello che è, solo grazie ad una politica squalificata e priva di qualsiasi autorevolezza che ne ha fatto un divo, perché in un altro Paese non l’avrebbero cacato nemmeno di striscio, ma qua basta che uno arresta 4 mafiosi e fa conferenze stampa e scrive quattro puttanate sopra un libro e tutti quanti vanno alla corte
“.
E in un altro passaggio, dopo aver accusato Gratteri di non essersi mai esposto politicamente, come la sua posizione impone, la toga rincarerebbe la dose: “L’unica volta che ha parlato è quando stavano per fare la legge contro la legalizzazione per le droghe leggere, per dire che sarebbe stato un grandissimo regalo alla mafia, hai capito? Ci cacci introiti per centinaia di milioni di euro alla mafia, e quello secondo lui è un regalo, perché lui è un fascistone di merda, capito, vuole che i piccoli spacciatori stiano in galera, i piccoli consumatori… tutto il mondo deve stare in galera a mente sua e la chiave devono darla a lui, lascialo stare ch’è nu fascista i cazzo… un fascista ma soprattutto è un mediocre, è un ignorante e un mediocre“. Interrogato dal Csm sulle sue dichiarazioni contro Gratteri, avrebbe affermato di averle fatte solo per calmare il sindaco, infastidito proprio dal procuratore.