Se questo è un premier, meglio scappar di notte, senza più voltarsi indietro. Giuseppe Conte viene incalzato dai giornalisti davanti a Palazzo Chigi. Il tema? La scuola, la ripartenza dopo lo stop per coronavirus farraginosa, difficoltosa, insomma pessima.
Gli chiedono conto delle proteste, dei disagi. Ma il presunto avvocato del popolo, come sempre o quasi, preferisce non rispondere. Nicchia. Fa orecchie da mercante.
Una cronista infatti gli chiede un parere sulle proteste, ricorda come “ci sono state le prime proteste in varie scuole”.
E ancora: “C’è stato un sit-in alle 8 in una scuola a Prati, che è la scuola dove va anche suo figlio”. E Conte che fa? Come risponde? Presto detto, così: “Mio figlio è andato a scuola. Lo ho accompagnato stamattina, l’ultimo miglio lo fa da solo ovviamente. Spero che sia entrato”, con tanto di risatina a denti stretti. Come detto, il premier non risponde. Come sempre.
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