Luttwak elogia Giorgia Meloni: “La presenza negli Usa è il segno della sua crescita come leader”

Giorgia Meloni è volata negli Usa, e domani interverrà a Orlando al Conservative Political Action Conference (Cpac). La conferenza politica annuale dei conservatori Usa. Un momento che non poteva certo passare inosservato al politologo americano Edward Luttwak, sempre molto attento alle vicende politiche italiane. E puntuale nel commentarle. «In Florida c’è l’estrema destra del Partito Repubblicano, ma anche quella non estrema. Ci sono molti membri del Congresso. Operatori politici molto seri, e quelli che guardano un po’ all’Europa si interessano alla presenza della leader di Fratelli d’Italia», sottolinea Luttwak. Evidenziando come «Meloni parli inglese abbastanza bene, a differenza di molti politici italiani».

«So che la sua partecipazione è attesa, fa parte del suo sviluppo come leader politico – evidenzia il politologo –. Sei-sette relatori mi hanno chiesto se conosco la Meloni e se è una persona seria. Ha già destato molte attenzioni». Protagonista al centro del dibattito sul conservatorismo internazionale, Giorgia Meloni sta costruendo da tempo una rete di relazioni con interlocutori esteri basata sul comune denominatore di valori fondanti, dalla base dei quali guardare insieme vero una direzione futura comune. Perché, come ha detto James Wharton – parlamentare del partito conservatore inglese e responsabile della campagna elettorale di Boris Johnson – ospite di Atreju (la kermesse organizzata da Fratelli d’Italia, la cui ultima edizione si è svolta a dicembre), che «essere conservatori è differente per ogni nazione. Ma c’è un filo comune che ci lega. E questo filo è la difesa dei valori che riteniamo fondamentali per la società».

È altresì vero che, ogni strategia politica che voglia essere tale. E non soltanto mutevole posizionamento tattico in funzione delle congiunture politiche, economiche e sociali, non può prescindere dal collegamento e dal confronto con le forze politiche in azione sulla scena internazionale. Un dibattito vivacemente in corso oltreoceano come nel cuore del vecchio continente, che vede in veste di protagonisti in scena interlocutori che in comune hanno il rispetto delle sovranità nazionali e l’inviolabilità dei confini. La difesa della cultura e delle identità. I valori fondanti di una società: dalla tutela della vita contro ogni forma di negazione e mortificazione, fino al rilancio della famiglia tradizionalmente intesa, lontana dalle rivisitazioni Lgbt.

In questo contesto, allora, come ha detto qualche giorno fa il deputato e capogruppo di FdI in commissione Esteri, Andrea Delmastro, «la trasferta a Orlando, in Florida, per partecipare al Conservative political action conference, fa parte di una credibilità internazionale che Meloni si è costruita, diventando un leader di statura mondiale». E come ha ribadito oggi il politologo americano Luttwak, l’attesa partecipazione di Giorgia Meloni al Cpac «fa parte del suo sviluppo come leader politico». Anche in ambito internazionale.

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